“Lo sblocco dei licenziamenti e la mancanza di scrupoli di alcune multinazionali che mettono delle persone in strada come se spegnessero un interruttore ci chiamano, come Acli, a chiedere un cambio di passo definitivo, un’azione radicale per l’economia e per il lavoro, che sia buono e di qualità. – ha dichiarato il Presidente nazionale delle Acli, Emiliano Manfredonia, durante il Consiglio Nazionale delle Acli che si è svolto oggi a Roma – Il nostro pensiero e il nostro incoraggiamento vanno oggi ai lavoratori della Gkn Driveline di Campi Bisenzio, della fabbrica Abb di Marostica, della Whirlpool di Napoli e di tutte le aziende che in questo momento hanno deciso di licenziare. La pandemia si colloca in un cambio d’epoca al centro del quale ci sono il lavoro e l’intera organizzazione della società, per questo siamo chiamati a responsabilizzare tutti gli attori, dalle istituzioni, ai partiti politici fino agli stessi corpi intermedi, affinché al lavoro venga dato il giusto valore, in un’ottica di sviluppo pieno di ogni persona. Servono poi ammortizzatori universali, che salvaguardino le singole specificità e politiche attive che devono guardare anzitutto a chi viene escluso. Infine, la sussidiarietà: nelle politiche attive, come in altri settori”. Durante il Consiglio nazionale inoltre è stata presentato il Progetto ProXimo, piattaforma che consentirà un processo di adeguamento e sviluppo delle Acli nell’ambito della Riforma del Terzo Settore che sia “condiviso, efficiente, resiliente, progressivo”, – ha detto il Segretario nazionale, Damiano Bettoni, presentando il progetto – affinché “la Riforma sia l’occasione per rilanciare la nostra presenza sui territori a partire dalla comunità”.