La vita è storia e la storia è narrazione. Raccontare è fare memoria delle proprie esperienze. Ma perché il racconto abbia un senso c’è bisogno dell’ascolto, che è accoglienza delle parole e del loro profondo significato.
“Storie dal balcone” nasce per queste ragioni: ascoltare, raccogliere memoria attraverso le narrazioni per fare storia e quindi dare valore alle esperienze individuali rendendole, attraverso la scrittura o altre forme narrative, collettive e universali.
In questo tempo così inedito che abbiamo vissuto e che ancora oggi viviamo, abbiamo lanciato un invito: raccontateci la vostra storia, il vostro vissuto, i vostri pensieri, sogni, desideri. Lo abbiamo chiesto perché ritenevamo, e riteniamo, che sia importante dare un senso a ciò che si vive e, nello stesso tempo, è altrettanto importante provare a disegnare assieme una rappresentazione grande della vita partendo da ogni piccola storia personale.
A tutti quelli che hanno accolto il nostro invito, va il nostro grazie! Ogni vostra storia è stata accolta come un messaggio prezioso, è stata letta e non solo sentita, compresa nella sua unicità. Abbiamo cercato di trovare dentro ogni racconto un filo conduttore che ci permettesse di tessere, storia dopo storia, un disegno, una immagine della storia collettiva dentro cui tutti ci siamo trovati ma che, singolarmente, abbiamo anche contribuito a costruire. Storie di vita, vissuti quotidiani, cambiamenti, emozioni, ci hanno rappresentato un tempo inaspettato, dilatato, confuso, da riempire, da comprendere e spiegare.
La comunicazione, la narrazione, la storia così come la vita sono cerchi che, potenzialmente, potrebbero non chiudersi mai. Da oggi cominciamo la pubblicazione settimanale sul sito delle ACLI: speriamo che questo sia solo un primo passo e che assieme possiamo continuare, storia dopo storia, a condividere il racconto di esperienze anche nella Fase 2 … 3 … o 4 …