Si chiameranno assistenti familiari e saranno inquadrati in livelli diversi a seconda delle loro competenze e mansioni. Con il rinnovo del contratto, scaduto nel 2016, arrivano una serie di novità, a partire dal “pensionamento” dei vecchi termini come baby sitter, colf e badante, che puntano a mettere ordine in un settore caratterizzato da un alto livello di sommerso e incertezza. Tra le principali novità ci sono:
- l’estensione del periodo di prova a 30 giorni per tutti i lavoratori domestici;
- l’indennità mensile di 100 € per i lavoratori CS o DS addetti all’assistenza di più di una persona non autosufficiente;
- il livello unico per le baby-sitter;
- aumento retribuzioni.
Nel nuovo CCNL è stato introdotto il valore della formazione. Punto fondamentale per dare dignità al lavoratore domestico e maggior tutela alla famiglia.
Buone notizie per i datori di lavoro per i quali arrivano una serie di vantaggi economici: ad esempio sarà più conveniente assumere una badante sostituta o aggiuntiva nel caso di un anziano che necessita assistenza continuativa giorno e notte e si potrà accedere ad un fondo di assicurazione infortuni bilaterale.
Il nuovo contratto sarà operativo da ottobre e prevede un aumento base di 12 euro al mese (che porta il minimo contrattuale per una persona convivente a 880 euro al mese), ma introduce anche un super bonus per le baby sitter che si prendono cura di un bambino al di sotto dei sei anni e per le badanti che devono assistere due anziani (in entrambi i casi compreso tra i 100 e i 116 euro).
La novità più significativa riguarda le baby sitter che avranno un unico livello di inquadramento contro i tre presenti nel vecchio contratto. Una scelta fatta per rendere più accessibile l’assunzione da parte delle famiglie giovani. È stata inoltre introdotta una nuova figura professionale, quella dell’assistente educatore formato: un aiuto in più per chi ha familiari affetti da disabilità psichica oppure da disturbi dell’apprendimento o relazionali.
Il nuovo contratto definisce l’inquadramento degli assistenti familiari in quattro livelli, a ciascuno dei quali corrispondono due parametri retributivi, in base alle conoscenze e competenze possedute in riferimento alla mansione richiesta. Particolare importanza viene data al contesto di lavoro, operando una distinzione tra lavoratori che coadiuvano le famiglie nel ménage quotidiano e lavoratori che si prendono cura di un altro essere umano. L’orario di lavoro per le assistenti familiari non conviventi rimane di 40 ore alla settimana, per le conviventi di 54 ore. Per tutti è previsto un periodo di prova di 30 giorni oltre a ferie, giornate libere e permessi. Riflettori accesi sulla formazione delle assistenti: nel contratto sono state aggiunte altre 24 ore di permesso aggiuntive rispetto alle 40 già previste.
ACLI In Famiglia sottoscriverà per adesione il nuovo contratto.