Contrasto al lavoro irregolare e al caporalato in agricoltura. Questi alcuni dei temi al centro dell’incontro organizzato l’8 luglio dal prefetto di Catanzaro al quale erano invitate anche le Acli provinciali.
Durante la riunione di Catanzaro, i partecipanti si sono impegnati a contrastare il lavoro irregolare e a promuovere la sicurezza sul lavoro e l’inclusione sociale per le persone a rischio di marginalizzazione sociale.
L’incontro si inseriva all’interno di un protocollo di intesa firmato il 27 maggio tra i ministri dell’Interno, del Lavoro e il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, l’Ispettorato nazionale del lavoro, le Regioni Puglia, Basilicata, Calabria, Campania, Piemonte e Sicilia, le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria, Caritas, Libera, Croce rossa italiana, Acli Terra e Alleanza delle cooperative italiane.
“Quello del lavoro irregolare – ha detto Caterina Basile, dirigente di Acli terra Catanzaro – è un fenomeno articolato e invisibile e pertanto è molto complesso ottenere una stima precisa dell’economia sommersa. Quello che si può affermare è che in Calabria il lavoro nero continua ad avere un tasso di irregolarità altissimo e seriamente preoccupante”.