Un improvvisatore con capacità di sognare, è questo il profilo che emerge dalle prime dichiarazioni del cardinale Gualtiero Bassetti, il nuovo presidente della Conferenza Episcopale Italiana. È stato scelto oggi da Papa Francesco, primo della terna dei nomi votata dall’assemblea dei vescovi.
“Intendo lavorare insieme con tutti i Vescovi, grato per la fiducia che mi hanno assicurato – ha annunciato Bassetti – Il Papa ci ha raccomandato di condividere tempo, ascolto, creatività e consolazione. È quello che cercheremo di fare insieme. “Vivete la collegialità”, ci ha detto, “camminate insieme”: è questa la cifra che ci permette di interpretare la realtà con gli occhi e il cuore di Dio.”
“Salutiamo con sincera gioia la nomina del cardinale Gualtiero Bassetti a nuovo presidente della Conferenza episcopale italiana – ha commentato Roberto Rossini, presidente nazionale delle Acli. – Il suo motto episcopale, “In charitate fundati“, è una citazione che lo pone come pastore al fianco degli ultimi, degli emarginati e dei sofferenti. Nel corso della sua missione, il cardinale Bassetti è stato spesso al fianco dei lavoratori.”
Toscano, primo di tre figli, vive tutta la sua formazione presbiterale nell’Arcidiocesi di Firenze per la quale è stato vicario generale.
Il 9 luglio 1994 viene eletto da Giovanni Paolo II vescovo di Massa Marittima-Piombino; cinque anni dopo, papa Benedetto XVI lo nomina Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e, il 29 giugno 2010 nella Basilica di San Pietro a Roma, riceve il pallio, insegna propria degli arcivescovi metropoliti.
Nel 2013, papa Francesco lo chiama a far parte della Congregazione dei Vescovi; lo stesso Pontefice, il 12 gennaio 2014, ne annuncia la nomina a Cardinale.
È vice-presidente della CEI dal 2009 al 2014. Dall’ottobre 2012 è presidente della Conferenza Episcopale Umbra. È membro della Congregazione per i Vescovi e di quella per il Clero e del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.
Al Cardinale Bassetti vanno gli auguri di buon lavoro da parte delle Acli, assieme a un doveroso ringraziamento al Cardinal Bagnasco per l’opera sostenuta nei dieci anni del suo mandato.