È Maurizio Sarri il vincitore della settima edizione del Premio ‘Enzo Bearzot’, riconoscimento promosso dall’Unione Sportiva Acli con il patrocinio della Figc. Il tecnico del Napoli è stato scelto dalla giuria, riunitasi stamane presso la sede Nazionale delle Acli a Roma, presieduta dal numero uno della Federcalcio, Carlo Tavecchio, oltre che, in qualità di presidenti onorari, dall’ex presidente della Figc, Giancarlo Abete, e l’ex numero uno dell’Us Acli Marco Galdiolo.
Componenti della Giuria, i giornalisti Enrico Varriale (Rai Sport – coordinatore del premio), Alberto Cerruti (Gazzetta dello Sport), Paolo De Paola (Tuttosport), Andrea Di Caro (Gazzetta dello Sport), Damiano Lembo (presidente Us Acli), Matteo Marani (Sky Sport), Mario Orfeo (TG1 Rai), Bruno Pizzul (Rai), Gabriele Romagnoli (Rai Sport), Piercarlo Presutti (Ansa Sport Nazionale), Roberto Rossini (presidente nazionale Acli), Franco Siddi (Cda Rai), Alessandro Vocalelli (Corriere dello Sport). Maurizio Sarri succede nell’albo d’oro del prestigioso premio a Cesare Prandelli, Walter Mazzarri, Vincenzo Montella, Carlo Ancelotti, Massimiliano Allegri e Claudio Ranieri, quest’ultimo vincitore dell’ultima edizione 2016.
L’annuncio è stato dato nel pomeriggio presso la sede della Figc, a Roma. A fare gli onori di casa, il presidente Carlo Tavecchio: “Sarri ha una militanza nel mondo dilettantistico e questo è un punto importante per chi, come me, viene da quel mondo – ha specificato il numero uno della Figc – I grandi risultati, quando si parte da una base e da una grande famiglia come quella del volontariato e soprattutto dell\’impegno sociale, arrivano anche nel mondo aureo del professionismo”.
Un nome, quello del tecnico dei partenopei, che scomoda paragoni importanti: \”Chi mi ricorda Sarri? Come innovazione Sacchi, umanamente Herrera che era un uomo di pugno e rigore. Un libro che gli consiglierei? I promessi sposi di Manzoni: come Renzo che era alla ricerca delle sue collocazioni sociali, ora Sarri ha questa speranza di arrivare a vincere il campionato”, ha sottolineato Tavecchio, secondo cui non è da escludere nemmeno un futuro da ct per il toscano: “In questo momento siamo molto presi a superare il turno e qualificarci per i Mondiali, non ho mai pensato ad alternative a Ventura. Ma la vita dà a tutti delle possibilità e io mi auguro che ci sia anche questa possibilità per Sarri”.
Ad annunciare il nome del vincitore, è stato il presidente dell’Us Acli, Damiano Lembo: “Abbiamo scommesso sul fatto di unire lo sport dilettantistico con quello di vertice e abbiamo trovato un punto di incontro creando il Premio ‘Bearzot’. Sono felice che questo premio sia andato a uno come Sarri, perché ha una storia che nasce dal dilettantismo e la cultura dei valori sani che ti possono portare al vertice senza scorciatoie. Fatica, lavoro, è un grande esempio per tanti ragazzi che ogni giorno si sacrificano per la pura passione per lo sport”, ha rilevato Lembo, presentando contestualmente la 5^ edizione del premio nazionale ‘Enzo Bearzot – La sfida sociale dell’US Acli’, che verrà assegnato a coloro che negli ultimi cinque anni (dal 2012 al 2017) hanno contribuito a diffondere e potenziare i valori sportivi e culturali dell’Associazione trasmettendo una sana passione sportiva caratterizzata dal rispetto delle regole, della lealtà, dell’inclusione e della integrazione sociale.
“Siamo contenti del ‘Premio Bearzot’ – ha specificato il presidente dell’Acli Nazionale, Roberto Rossini – non è un premio dato in base ai risultati, per quanto Bearzot fosse molto attento anche a quelli, ma è un premio dato a vita, stile, tono e valori. Lo sport è il modo migliore per veicolare certi valori: Sarri ha sempre dimostrato una particolare cultura del lavoro, il concetto di squadra prima del singolo. Tutti aspetti molto importanti dal punto di vista valoriale”.
Di seguito, la motivazione con cui la giuria ha deciso di premiare il tecnico toscano:
“Dostoevskij ha scritto che la bellezza salverà il mondo. Chissà se Maurizio Sarri, uomo di buone letture oltre che grande allenatore, si è ispirato a questa frase nel corso di una carriera che dai campi di provincia fino alla Champions League ha avuto come comun denominatore il bel gioco sempre praticato dalle sue squadre. Anche Enzo Bearzot, pur non essendo un esteta, mise in campo la Nazionale più spettacolare della storia azzurra, nei mondiali di Argentina del 1978. Quel progetto diventò vincente quattro anni dopo quando alla bellezza si unì anche la praticità e la concretezza che portarono al trionfo di Spagna ’82. Con ‘il grande Vecio’, Maurizio Sarri ha in comune anche la capacità di creare una coesione straordinaria nel gruppo di giocatori che guida. Uomini che per lui hanno dimostrato di dare sempre il massimo, grati a un allenatore che con la sua cultura del lavoro ha sempre esaltato e migliorato le individualità, inserendole però nel superiore concetto di squadra. Un maestro capace di scrivere uno spartito originale e sempre riconoscibile da tutti quelli che amano la bellezza, anche nel calcio”.
La cerimonia di consegna della settima edizione del Premio ‘Enzo Bearzot’ si svolgerà al Salone d’Onore del Coni a Roma, il giorno martedì 30 maggio 2017 alle ore 15 e sarà ripresa dalle telecamere della Rai e trasmessa lo stesso giorno alle ore 23 su Rai Sport HD.