D: Posso portare in detrazione la spesa per una visita medica specialistica effettuata presso una struttura privata non convenzionata con il Servizio sanitario nazionale, che però è stata pagata da mio marito con il suo bancomat?
R: Sì è possibile. Di base la regola dice che le detrazioni al 19% degli oneri indicati all’art. 15 del Tuir, tra i quali rientrano appunto le spese sanitarie, possono essere richieste solo se il pagamento è effettuato con versamento bancario o postale o altri sistemi tracciabili (carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari). Fanno però eccezione – quindi possono essere pagati in contanti – l’acquisto di medicinali e di dispositivi medici e le prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o dalle strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale.
Ora, sulla possibilità specifica di pagare, per poi detrarre, la spesa con la carta di un familiare, come nel suo quesito, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito di recente che tale soluzione è comunque ammessa perché rispetta il requisito della tracciabilità e che, pertanto, l’intestatario del documento di spesa può portare in detrazione la stessa anche se materialmente l’onere è stato sostenuto con la carta di un’altra persona. Quindi, in sostanza, fa fede la fattura o lo scontrino sul quale deve essere riportato il nominativo e/o il cf del contribuente che poi godrà della detrazione.