D: Le mie due figlie sono entrambe iscritte ad una università privata. So che vi sono dei limiti di detrazione diversi rispetto a quelli validi per le Università pubbliche. Sapreste dirmi quali sono o dove posso reperirli?
R: Sì, ci sono delle differenze tra detrazioni delle tasse per università pubbliche e private. Come ha stabilito la riforma renziana della “Buona scuola”, le spese sostenute nelle università private sono detraibili “in misura non superiore a quella stabilita annualmente per ciascuna facoltà universitaria con decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, tenendo conto degli importi medi delle tasse e dei contributi dovuti alle università statali”.
Ecco perché ogni anno il MIUR “aggiorna” con un decreto ad hoc le soglie massime di spesa detraibile per chi frequenta università “non statali: va detto che fino ad oggi non sono mai cambiate.
Ci sono dunque dei massimali distinti a seconda delle zone territoriali in cui ha sede l’ateneo, Nord, Centro o Sud-Isole, e al tempo stesso in relazione alle quattro macro-aree disciplinari in cui si colloca il corso frequentato dallo studente, vale a dire area Medica, Sanitaria, Umanistico-Sociale o Tecnico-scientifica. Per avere maggiori informazioni leggi anche la news pubblicata sul sito del CAF ACLI l’1 aprile 2019.