In occasione della Giornata della memoria, Bruno Segre, studioso ebraico, tornerà ad Ascoli Piceno per una serie di iniziative del circolo Acli “Achille Grandi”. Segre aveva già vissuto ad Ascoli nel 1943: nella città marchigiana a soli 13 anni, in fuga da Milano insieme alla madre e alla sorella, aveva trovato riparo dalla persecuzione razziale e potuto proseguire la scuola.
Il 27 gennaio, Giornata della Memoria, alle ore 18.00 presso la Libreria Rinascita Bruno Segre presenterà il suo ultimo libro, “Che razza di ebreo sono io”, intervistato da Lanfranco Norcini Pala, presidente del circolo Acli “Achille Grandi” di Ascoli Piceno.
Sabato 28 alle ore 10.30, invece, lo studioso incontrerà gli studenti del liceo classico “Stabili” di Ascoli Piceno, istituto che nella vita di Segre ha avuto un significato particolare. Con le leggi razziali del 1938, Bruno Segre venne bandito da tutte le scuole del Regno d’Italia. Sfollato ad Ascoli Piceno, ospite della famiglia De Amicis, poté riprendere gli studi proprio al liceo classico.
Dell’anno trascorso in città, che lasciò dopo la fine della guerra, lo studioso ha affettuosi e nitidi ricordi. I due giorni ascolani saranno l’occasione per riviverli e raccontarli.
Segre, studioso di cultura e storia degli ebrei, per oltre dieci anni ha fatto parte del Consiglio del Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano. Dal 1991 al 2007 ha presieduto l’Associazione «Amici di Nevé Shalom/Wahat al-Salam». Ha diretto dal 2001 al 2011 il periodico di vita e cultura ebraica Keshet. Segre è molto conosciuto anche per essersi occupato di sociologia della cooperazione e di educazione degli adulti nell’ambito del Movimento di Comunità di Adriano Olivetti, a cui ha dedicato alcuni dei suoi libri.