Questa mattina le Acli, insieme al comitato referendario, hanno consegnato in Cassazione le 737mila firme raccolte a cui si aggiungono le 550mila firme online, per richiedere il referendum per l’abrogazione della riforma sull’autonomia differenziata. Una mobilitazione che ha visto il coinvolgimento di numerosi cittadini e associazioni, preoccupati per le possibili conseguenze che questa legge potrebbe avere sull’unità del Paese e sull’accesso equo ai diritti fondamentali.
“Abbiamo superato il milione di firme. Siamo un movimento enorme che chiede di cancellare tipo di autonomia che crea solo squilibri. – ha detto Emiliano Manfredonia in un’intervista su InBluRadio – In una democrazia sostanziale tutti hanno gli stessi diritti, invece ora si rischia di avere un Paese frammentato. Tanto più che mancano i soldi per i LEP (Livelli Essenziali di Prestazione) che ogni regione deve garantire ai propri cittadini. Per questo con forza e sollecitudine ci siamo impegnati per questo referendum, uno strumento democratico per attivare la partecipazione politica di cui nel nostro Paese sentiamo veramente bisogno”.
“Con questa riforma avremo venti regioni che andranno a velocità diverse su materie che sono di unità nazionale, come le infrastrutture”, ha proseguito Manfredonia. “Ribadiamo che il Sud è una risorsa preziosa di umanità e di professionalità. Se si sviluppa il Mezzogiorno, si sviluppa anche il Nord. Come nel 2001, quando una spinta forte all’autonomia del Nord ha portato a modifiche costituzionali, oggi si è diffuso uno spirito populista che sostiene che bisogna dare alle regioni forti la possibilità di spiccare il volo, pensando che le altre siano una zavorra. Invece, il Sud rappresenta una possibilità di investimento, specialmente per i giovani. Se continuiamo a spopolare queste aree, tutto il Paese si inaridisce. Rinnoviamo il nostro impegno per un’Italia unita, solidale e capace di garantire pari opportunità e diritti a tutti i cittadini, senza distinzioni territoriali. Anche per questo motivo noi proseguiremo a raccogliere le firme per le due proposte di legge popolare sulla trasparenza dei partiti e sulla partecipazione politica dei cittadini, per combattere l’astensionismo e preservare la nostra democrazia”.