Mariya Gabriel, Commissaria europea all’Innovazione, ricerca, cultura, istruzione e giovani e Nicolas Schmit, Commissario europeo al Lavoro e diritti sociali, hanno scritto un articolo, pubblicato da Avvenire l’8 settembre, per rilanciare l’importanza della formazione.
La più grande ricchezza dell’Europa sono i suoi cittadini. Investire nelle persone e nelle loro competenze equivale a investire nella sostenibilità e nella capacità di innovazione dell’Europa, in particolare in questi tempi difficili. E ne vale la pena: un euro investito nello sviluppo delle competenze e nella riqualificazione genera entrate o risparmi per almeno due euro. Tutti, giovani e anziani, dovrebbero avere accesso alla formazione per acquisire competenze professionali che consentano loro di prosperare in un’economia sempre più verde e digitale. È una questione urgente. Attualmente oltre la metà degli adulti non possiede le competenze digitali di base e sono pochi tra di loro quelli che partecipano ad attività formative per migliorare le proprie competenze o acquisirne di nuove. Questa situazione deve cambiare: nove posti di lavoro su dieci richiedono competenze digitali. Occorre che un maggior numero di giovani, in particolare ragazze e donne, si iscriva a percorsi di studio nelle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche. Più in generale, è impellente la necessità che gli adulti si formino per acquisire le competenze digitali necessarie, dato che centinaia di migliaia di posti di lavoro vacanti sono dovuti alla mancanza delle giuste competenze. Per concretizzare la visione della Commissione europea presentata nella nuova agenda per le competenze, tutte le parti coinvolte devono unire le forze per intensificare la cooperazione. L’agenda per le competenze stabilisce obiettivi ambiziosi in materia di sviluppo delle competenze e riqualificazione per i prossimi 5 anni. Le sue 12 azioni si concentrano sulle competenze per l’occupazione e per la vita attraverso la collaborazione con gli Stati membri, con le imprese e con le parti sociali, facendo ricorso a tutte le opportunità di finanziamento possibili. Varie iniziative offrono opportunità stimolanti per rendere l’istruzione e l’apprendimento permanenti una realtà per tutti. Un patto europeo per le competenze mobiliterà le parti che si occupano di istruzione e formazione, come pure le imprese, per offrire maggiori e migliori opportunità e sbloccare gli investimenti volti all’acquisizione di competenze, soprattutto in settori strategici come la salute, le costruzioni, il settore automobilistico e dei trasporti e il turismo. Il patto faciliterà partenariati pubblico-privato su vasta scala incentrati sugli ecosistemi industriali che sono fondamentali per la ripresa e sostengono le transizioni verde e digitale. La Commissione sta inoltre collaborando con gli Stati membri della Ue affinché l’istruzione e formazione professionale, che già prepara metà dei giovani al loro primo posto di lavoro, diventi più moderna, interessante, flessibile e adeguata all’era digitale. Gli apprendistati possono in particolare fare da trampolino di lancio verso il lavoro per i giovani, creando inoltre un serbatoio di talenti altamente qualificati per le imprese. Dobbiamo fare tutto il possibile per sostenere la disponibilità di apprendistati nonostante le circostanze attuali legate alla pandemia. Gli apprendisti che formiamo ora saranno tra qualche anno lavoratori qualificati. I nuovi centri di eccellenza professionale in Europa sosterranno le persone, in particolare i giovani, nella formazione iniziale, nello sviluppo delle competenze e nella riqualificazione. Parallelamente il 27% della dotazione di bilancio del programma Erasmus+ è destinato alla mobilità per la formazione professionale e l’imprenditorialità. Un’iniziativa faro sulle università europee creerà reti tra il mondo accademico e le imprese per erogare attività di formazione specializzate e offrire ai cittadini europei gli strumenti per cooperare attraverso le frontiere, in lingue e discipline diverse. 41 alleanze, cui partecipano 280 università dei 27 Stati membri e non solo, metteranno in comune conoscenze e risorse, svilupperanno programmi di studio interdisciplinari e incentrati sulle competenze e promuoveranno la ricerca e l’innovazione con il sostegno di 287 milioni di euro provenienti dai programmi Erasmus+ e Orizzonte Europa (2021-2027). Per sostenere l’apprendimento permanente valuteremo se e come i conti individuali di formazione possono aiutare le persone a perseguire attivamente, impegnandovisi, opportunità di sviluppo delle competenze e di riqualificazione, in maniera analoga a quanto avviene già in alcuni Stati membri. Allo stesso modo, in un mercato del lavoro in rapida evoluzione, corsi più brevi e maggiormente mirati risultano sempre più pratici e diffusi. Le nuove competenze così apprese dovrebbero essere riconosciute. Creeremo norme europee sulla qualità e la trasparenza delle cosiddette “microcredenziali” per garantire che quanto è riconosciuto in uno Stato membro sia compreso e riconosciuto anche negli altri. Le stime ci indicano che per un investimento adeguato nelle competenze delle persone sono necessari nella Ue finanziamenti aggiuntivi pubblici e privati pari a 48 miliardi di euro all’anno. Per garantire risorse adeguate servono un impegno politico e un sostegno costanti. La base di competenze dell’Europa è uno dei principali motori della nostra competitività e sta creando una società inclusiva e sostenibile. Unendo le forze, possiamo aiutare gli europei a uscire dall’attuale crisi ancora più forti e meglio preparati ad affrontare le sfide future.