È l’ultimo incontro di Gesù con i suoi discepoli più stretti, quelli che sono stati con lui fin dall’inizio della predicazione in Galilea e lo hanno accompagnato fino a Gerusalemme dove l’hanno lasciato solo a morire per la salvezza di tutti.
È a loro che Gesù si rivolge riprendendo e sintetizzando quanto le Scritture hanno profetato su di lui: il mistero pasquale per la conversione e il perdono dei peccati.
Gesù poi annuncia che riceveranno lo Spirito Santo che li rivestirà della potenza dell’amore di Dio per tutti gli uomini e le donne di ogni luogo e tempo a venire.
Gesù benedice i discepoli, cioè trasmette loro il potere di dare la vita in nome di Dio, per questo si dice bene di una persona: perché fa crescere la vita non solo per sé, ma per tutti.
Infine Gesù scompare alla loro vista verso il cielo.
I discepoli, che dovranno aspettare la Pentecoste per avere il coraggio di testimoniare di Gesù prima ai fratelli ebrei e poi ai pagani, per il momento tornano a Gerusalemme pieni della gioia di aver ritrovato il maestro, e di saperlo vivo e in comunione con il Padre. Per questo lodano Dio nel tempio, affinché tutti fossero a conoscenza del motivo della loro gioia e conoscessero le grandi opere del Signore.
Anche noi facciamo memoria della piena comunione di Gesù con il Padre: questo il senso dell’evento dell’ascensione al cielo di Gesù.
Lodiamo il Signore per mezzo dello Spirito che ci ha donato e che ci accompagna ogni giorno della nostra vita di credenti battezzati in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, e che accompagna tutti gli uomini nella loro coscienza per orientarli a una vita vera e giusta.
8 maggio 2016 – Solennità dell’Ascensione del Signore – Anno C
Luca 24,46-53
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 46 «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47 e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48 Di questo voi siete testimoni. 49 Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
50 Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. 51 Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. 52 Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia 53 e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
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