Gesù sta rispondendo a Pietro sul giudizio che avverrà alla fine dei tempi e sulla necessità di prepararsi per tempo così da essere pronti quando arriverà il Signore.
La prima parte della risposta (12,42-48) è una parabola. Gesù prosegue con una riflessione sulla propria missione (12,49-53), il nostro brano.
Luca affronta in questi pochi versetti temi che risuonano stonati alle nostre orecchie più abituate al tema della misericordia di Dio e che Luca, in particolare, sottolinea spesso nel suo vangelo.
Gesù parla di un fuoco che sta gettando sulla terra. Sono diverse le interpretazioni su questo fuoco, che è evidentemente simbolo che mette in relazione con altro: lo Spirito santo, il fuoco purificatore, il fuoco che infiamma i cuori alla vista di Gesù in croce.
Gesù è consapevole di una battaglia spirituale che sta combattendo con le forze del male, iniziata subito dopo il suo battesimo al Giordano e che terminerà sulla croce con la vittoria sulla morte.
Gesù è stato battezzato nello Spirito, cioè è stato immerso nello Spirito del Padre e deve portare a compimento la sua missione salvifica.
Egli è venuto per operare un discernimento nel cuore degli uomini che li porterà a dividersi fin dentro le famiglie. I legami di sangue non saranno sufficienti per decidersi pro o contro Gesù, ma ognuno dovrà prendere la propria decisione in modo personale.
Dobbiamo essere consapevoli che esiste un combattimento spirituale lungo tutta la storia e che solo nel giudizio finale troverà pace, cioè abbondanza di vita per tutti coloro che avranno scelto di seguire Gesù, l’autore della vita e della fede.
14 agosto 2016 – XX Domenica tempo ordinario – Anno C
Luca 12,49-53
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 49 «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra; e quanto vorrei che fosse già acceso! 50 Ho un battesimo nel quale sono battezzato, e come sono angosciato, finché non sia compiuto! 51 Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? 52 No, vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; 53 si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
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