Ogni anno in tutta Italia lo spreco alimentare raggiunge cifre da capogiro, ben 15 miliardi di euro, e vale lo 0.88% del Pil.
Sono necessarie dunque iniziative che aiutino ad invertire questa tendenza, mettendo al centro il tema della sostenibilità alimentare tra i cittadini, nelle famiglie, nelle scuole, nella filiera di produzione e distribuzione.
Ed è dalle scuole materne che parte “Real Food”, promosso da Fism Verona, la Federazione delle scuole dell’infanzia e dei nidi a ispirazione cattolica, in collaborazione con le ACLI provinciali di Verona, la cooperativa Panta Rei con e il patrocinio di Fondazione Cattolica.
Il progetto di sensibilizzazione coinvolge 177 istituti di città e provincia, a cui si aggiungono 72 nidi integrati, i bimbi e i genitori. Perché l’educazione alla sana e giusta alimentazione, nel rispetto della salute e contro lo spreco, deve iniziare sin dalla tenera età, a cominciare da quello che “i grandi” mettono nel piatto dei più piccoli.
Ecco perché le prime persone coinvolte sono le 80 cuoche delle scuole aderenti a Fism, che sono tornate sui banchi di scuola per imparare le regole per combattere lo spreco a partire dalle cucine e come insegnare ai bimbi che non è necessario chiedere cibo in eccesso per poi farlo avanzare, e dunque buttare.
“Le operatici, dal canto loro, possono contribuire a fornire ai bimbi delle nozioni sulla corretta alimentazione, come la stagionalità di frutta e verdura, le porzioni giornaliere consigliate”, spiega Martina Tommasi che per le ACLI provinciali segue il progetto Rebus per il recupero delle eccedenze alimentari nelle mense scolastiche degli istituti del Comune di Verona, cibo recuperato che viene distribuito alle famiglie bisognose.
Da settembre il progetto “Real Food” coinvolgerà direttamente i bambini e i genitori, con una serie di laboratori formativi a loro dedicati.