“Buono oggi e anche domani” è il nome dell’iniziativa delle ACLI provinciali di Venezia per sensibilizzare i cittadini al tema della lotta allo spreco alimentare.
Un vero e proprio kit anti-spreco viene messo a disposizione dei centri che aderiscono alla campagna, finanziata con i fondi del 5X1000 alle ACLI, e distribuiti alle persone che, complice la bella stagione, trascorrono sempre più tempo all’aperto per condividere momenti di convivialità e buon cibo.
E quale migliore occasione se non le tante sagre che vengono organizzate in tutta Italia in estate, frequentate da famiglie, adulti e bambini?
Sono circa dieci le parrocchie della provincia che hanno aderito all’edizione 2019 dell’iniziativa e che distribuiranno le family bag anti-spreco a tutti gli avventori, che verranno sensibilizzati al tema della lotta alla povertà a partire dall’impegno di ciascuno nel proprio quotidiano.
Ogni bag è composta da una borsetta di carta, contenente un contenitore richiudibile e riciclabile, e l’opuscolo “Impariamo a non sprecare cibo”.
Perché il cibo è “buono oggi..ma anche domani”, e non va buttato.
Un insegnamento per grandi e piccini, perché non è mai troppo tardi per imparare a praticare il “consumo consapevole”.
I dati sono chiari: in Italia il 77% dello spreco alimentare avviene proprio in casa, dove ogni famiglia getta in media 84,9 chilogrammi di cibo all’anno, per un totale a livello nazionale di 2,2 milioni di tonnellate e un controvalore economico di oltre 12 miliardi di euro.
«Sono numeri – sottolinea Paolo Grigolato, presidente delle ACLI di Venezia – che ci interrogano, soprattutto a livello sociale ed etico: lo spreco alimentare rappresenta una contraddizione intollerabile di fronte al numero crescente di persone assistite dalle associazioni caritative e ai 7 milioni di italiani che sono in condizioni di povertà alimentare, non potendo permettersi un pasto adeguato almeno una volta ogni due giorni. Per questo – prosegue – è necessario lavorare per diffondere una cultura maggiormente attenta e sensibile all’utilizzo responsabile dei generi di prima necessità, attraverso un cambiamento significativo dei nostri modelli di consumo».
Lo spreco alimentare ha conseguenze negative anche a livello ambientale: comporta l’emissione di circa 3,4 milioni di tonnellate di Co2, che diventano oltre 5 considerando anche le emissioni legate allo smaltimento dei relativi rifiuti.