Anziani che insegnano ai giovani la cultura e la sapienza dell’agricoltura e della cura del territorio. Un progetto sociale promosso da ACLI “Vita Nova” di Finale Ligure, in provincia di Savona, che ha in sé molteplici potenzialità di espressione: il confronto tra generazioni, la tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale agricolo, un’opportunità di invecchiamento attivo per la terza età e di lavoro per i giovani.
Si tratta delle due azioni “Recupero orti e culture” e “Orti e chinotti” che rientrano nell’ambito delle 8 previste nel progetto “Ogni stagione porta i suoi frutti”, che spaziano dall’alimentazione all’agricoltura, dall’artigianato alla ginnastica dolce e altro ancora.
Spiegano gli organizzatori: «Vogliamo coinvolgere i nostri anziani, non necessariamente finalesi, ma di tutto il Distretto Sociale, ad insegnare le basi e i tanti piccoli segreti della potatura, dell’innesto, della cultura agricola del territorio con le sue tradizioni. Hanno un grande bagaglio da tramandare ai nostri giovani: parliamo di tante specie tipiche delle nostre zone, dall’ulivo, all’albicocca, al fico, che richiedono competenze e accorgimenti per crescere sane e forti. E, guardando al futuro, ci piacerebbe anche coinvolgere i Benedettini per tramandare alle prossime generazioni un’altra grande tradizione del finalese, l’arte apiaria».
Un’attività che ha una doppia valenza: gli anziani si sentirebbero utili, tramandando un bagaglio culturale che diversamente andrebbe perso, mentre i giovani potrebbero scoprire una passione in grado di tramutarsi in una vera opportunità lavorativa.
Il progetto considera come destinatari ideali di questa formazione “green” non solo i giovani del territorio, ma anche i ragazzi stranieri dello SPRAR e delle realtà di accoglienza dei Comuni vicini, che attraverso l’agricoltura potrebbero iniziare un percorso di integrazione, così come persone meno giovani che hanno perso il lavoro e voglio imparare un nuovo mestiere.