Acli Rovigo: Riaprono gli “orti urbani”

Oggi inizia ufficialmente la Fase 2 dell’emergenza Covid-19, l’Italia e gli italiani cominciano un progressivo e prudente ritorno alla normalità che richiede l’impegno e l’attenzione di tutti.
Le ACLI hanno promosso tantissime iniziative in questi due mesi di lockdown, la maggior parte via web e telefono, ma alcune attività possono riaprire, nel rispetto delle indicazioni di Stato e Regioni.
È questo il caso del progetto “orti urbani”, nato all’interno del Circolo ACLI Carbonara “Piergiorgio Braghin” aps in collaborazione con l’azienda agricola “gli orticelli di Giulia ”: in pratica offre la possibilità di coltivare un piccolo orticello a chi non ha la possibilità di farlo a casa propria.
“Il progetto è nato nel 2014 con la finalità di recuperare il rapporto tra uomo e la terra con i suoi prodotti – spiega Mattia Spinello presidente del Circolo -, e come opportunità di socialità per grandi e bambini. Dopo queste settimane di restrizioni, dovute all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, il progetto agricolo si arricchisce di nuovi significati: la valorizzazione di esperienze all’aria aperta e l’importanza di avere cibo sano a portata di mano”.
Gli orti, siti in località Orticelli ad Adria (Rovigo), negli anni hanno accolto tante persone e associazioni, anziani e bambini, dalle famiglie agli immigrati richiedenti asilo.
Tutti possono partecipare e fare l’esperienza nuova di coltivare il proprio orto: contattare Giulia al numero 340/5754882 oppure scrivere a ortiurbani.aclicarbonara@gmail.com