Cultura del cibo e inclusione sociale, formazione enogastronomica e preparazione al mondo del lavoro, tradizioni e multiculturalismo, recupero delle eccedenze alimentari e lotta allo spreco.
Sono tanti gli elementi che rendono interessante ed originale “Il gusto dell’inclusione”, corso di cucina gratuito per acquisire conoscenze e competenze nel settore della ristorazione e conservazione degli alimenti, ma che guarda all’arte culinaria anche come una occasione per favorire l’inclusione sociale e l’integrazione tra culture. Una iniziativa delle ACLI di Roma e provincia, che prenderà il via a settembre e per la quale sono aperte le iscrizioni fino al 7 settembre 2021.
L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto “L’inclusione è servita”, promosso dalle ACLI di Roma e provincia, in collaborazione con US ACLI di Roma, Cucimondo, Amici per il Consultorio Familiare e sostenuto dalla Regione Lazio. Come spiegano i promotori: “Al centro del progetto c’è la convinzione che il cibo in quanto linguaggio universale per il dialogo interculturale sia un veicolo fondamentale per creare relazioni tra persone. Relazioni che sono fondamentali anche per creare nuove opportunità per rianimare il territorio della Capitale, stremato dall’emergenza Covid-19”.
Tre le fasi del percorso formativo: “Impariamo a cucinare”, un laboratorio del gusto per imparare l’arte della cucina e le sue tante ricette; “Di che cucina sei?”, per approfondire la conoscenza della dieta mediterranea e della cucina multietnica con ricette e piatti tipici; “Il Cibo come comunicazione e relazione” per cucinare senza spreco, comunicare attraverso il cibo e organizzare momenti conviviali. A guidare e insegnare sono stati coinvolti professionisti chef, anche stellati, panettieri e pasticceri di eccellenza; oltre ai corsi legati alla cucina, spazio alla formazione e orientamento al lavoro, come presentare il cv, come aprire una propria attività, ecc. Il corso prevede anche il rilascio della certificazione HACCP.
«Abbiamo pensato a questa iniziativa – dichiara Lidia Borzì, presidente delle ACLI di Roma e provincia – per mettere insieme due aspetti centrali nel nostro impegno: da una parte l’inclusione sociale e dall’altra delle concrete opportunità lavorative. Tutto questo con al centro proprio il cibo e con un’attenzione particolare al recupero delle eccedenze, valorizzando la tradizione del riuso e il contrasto agli sprechi alimentari, uno degli ambiti identitari delle ACLI di Roma, attraverso il progetto “Il cibo che Serve”».
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