“L’illusione del controllo” è la ricerca realizzata dalle ACLI di Roma in collaborazione con l’IREF su un campione di 800 romani tra i 13 e i 18 anni da cui emergono molti dati interessanti per “leggere” un aspetto oramai imprescindibile della vita dei giovani: il rapporto con il web.
Negli ultimi anni il problema dei rischi connessi alle interazioni online tra i giovani e giovanissimi ha assunto sempre maggior peso nel dibattito pubblico.
Il 33,5% dei ragazzi ammette di aver assunto, con diversa intensità, comportamenti offensivi su internet nei confronti di qualcun altro nel corso dell’ultimo anno.
Le ragazze (22,7%) sembrano essere meno propense a compiere azioni di cyberbullismo rispetto ai maschi (44,4%). Il 71% invece riporta di aver subito aggressioni e offese, in maniera simile tra ragazzi e ragazze.
In generale, gli adolescenti intervistati utilizzano il web principalmente per comunicare con i propri amici o per svago e finalità ricreative; una buona parte tuttavia usa la rete per informarsi (67,0%) e come supporto ai compiti scolastici (83,9%).
Questi alcuni dei dati emersi dall’indagine che è stata realizzata in occasione della chiusura del progetto Rete Solidale, un percorso di formazione e informazione per prevenire comportamenti a rischio come bullismo e cyberbullismo e l’acquisto di droghe online, rivolto alla fascia di studenti del primo Biennio della Scuola Secondaria Superiore.
Il progetto è stato finanziato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche antidroga, e la ricerca è stata presentata presso l’Istituto di Istruzione Superiore Statale Cine-tv Roberto Rossellini, nel corso dell’evento “Dalla rete prendi solo il meglio”.
«”L’illusione del controllo” è un’indagine che dipinge un quadro a tinte davvero fosche – dichiara Lidia Borzì, Presidente delle ACLI di Roma aps -, rappresentando un campanello di allarme che non possiamo sottovalutare. I ragazzi che abbiamo ascoltato sono quotidianamente sottoposti alla paura, alle insicurezze e a un fortissimo senso di solitudine che rende sempre più difficile definire e riconoscere i confini della vita online da quella offline. Come movimento educativo e sociale, le ACLI di Roma avvertono un supplemento di responsabilità che ci spingono a proporre azioni che partono dall’ascolto, come il progetto Rete Solidale che vuole essere una piccola ma significativa esperienza che va in questa direzione», conclude Borzì.[vc_media_grid element_width=”3″ gap=”2″ grid_id=”vc_gid:1575039048848-fdb3ecdb-c368-4″ include=”43515,43516,43517,43518″]