In occasione della prossima Festa dei Lavoratori, le ACLI di Roma e provincia rilanciano con una speciale cartolina la necessità di rivolgere uno sguardo nuovo al lavoro, affinché sia sempre davvero S.M.A.R.T. nel senso di: Sicuro, Motivante, Adeguato, Rispettoso e Tutelato. Per ribadire che sono questi i cinque aggettivi che devono essere sempre alla base di ogni occupazione professionale, pur di fronte a nuove modalità di lavoro agili e flessibili rese indispensabili dalla pandemia: occupazione che “può essere da remoto, ma giocando con il riferimento ai tempi verbali, non deve essere passato bensì presente e futuro”.
L’iniziativa rientra tra le tante messe in campo in tutta Italia nell’ambito della campagna nazionale delle ACLI “Il coraggio del lavoro”, indetta per il Primo Maggio.
A causa della pandemia il mondo del lavoro è profondamente cambiato: per molti si è digitalizzato, allontanandosi dalla sua sede d’eccellenza l’ufficio e diventando in smart-working; per tantissimi altri invece il lavoro è scomparso, a causa della chiusura di tante attività che non hanno retto all’impatto del lockdown.
«Oggi, per una piena rinascita del Paese, in cima alle priorità della politica, ci deve essere il lavoro dignitoso – dichiara Lidia Borzì, presidente delle ACLI di Roma aps –, anche nelle sue nuove modalità agili che necessitano però di essere strutturate e sistematizzate. Possiamo parlare, infatti, di lavoro veramente flessibile solo se garantiamo l’inflessibilità di quei valori che lo devono sempre accompagnare. Un lavoro quindi, Sicuro, Adeguato, Motivante Rispettoso e Tutelato, questo il perimetro del lavoro dignitoso da delineare affinché si possa dire davvero “smart” e garantisca a ognuno il diritto al suo “per sempre” lavorativo».
Le ACLI provinciali riportano i dati del lavoro a Roma relativi al 2019: «sono stati registrati 25.728 infortuni sul lavoro, di cui 34 mortali, perciò il lavoro deve essere “sicuro”; il voto di soddisfazione medio è di 7,3 su 10, appena sotto la media nazionale, quindi un lavoro “motivante” permette al lavoratore di non trovare gratificazione soltanto nel compenso, ma di ricevere un valore aggiunto dall’impiego che svolge”. Il tasso di occupati sovraistruiti è del 27,2%, c’è quindi bisogno che il lavoro sia “adeguato” perché corrisponda alle aspettative e ai desideri delle persone. L’occupazione femminile è al 57,8% rispetto al 70,7% di quello maschile, mentre l’incidenza degli occupati stranieri sul totale degli occupati è del 15%, c’è quindi la necessità di un lavoro “rispettoso”, che coinvolga tutti, senza distinzione di genere, età o paese d’origine; l’incidenza dei lavoratori atipici, cioè a tempo determinato o in collaborazione, è del 13,1% con quasi 29.000 atipici in condizione di inoccupazione forzata, fondamentale quindi che ogni impiego sia “tutelato”, così che tutti possano acquisire maggiore sicurezza e fiducia nel futuro».