Il Covid-19, oltre ad essere una grande emergenza sanitaria mondiale, è anche una emergenza economica e sociale: innumerevoli le attività che non hanno retto al lockdown e i posti di lavoro che rischiamo di perdere.
Tra i tanti e diversi settori colpiti, sicuramente la musica è tra quelli che più stanno pagando le conseguenze della pandemia.
Per questo le ACLI di Faenza hanno deciso di aderire e sostenere la proposta del MEI di lanciare il progetto “Faenza Capitale della Musica” e di proporre “una politica unitaria del settore musicale”, come auspica Giordano Sangiorgi, patron del MEI.
Con una nota le ACLI spiegano che tramite i servizi offerti dal Patronato hanno registrato una grande richiesta di aiuto dalle persone che lavorano in questo settore, professionisti che non sempre hanno potuto usufruire dei contributi previsti dagli interventi del Governo.
“Tra i settori maggiormente colpiti dalla pandemia vi è sicuramente quello della musica. Non ci riferiamo ovviamente alle grandi star della musica, ma alle migliaia di artisti, spesso giovani, tecnici e operatori, che lavorano in questo settore e che sono stati duramente colpiti dalla crisi”.
Per questo motivo, e avendo ben presente le ricadute per tutto l’indotto, hanno deciso di sostenere un progetto che potrà dare nuovo impulso ad un ambito che garantisce posti di lavoro per tantissimi.