Il “Coordinamento pisano per la rotta balcanica” è un’iniziativa corale, che unisce associazioni, movimenti, organismi pastorali impegnati a dare sostegno ai migranti in fuga dai loro Paesi verso l’Europa, attraverso la tristemente nota “rotta balcanica”, che come i barconi nel Mediterraneo rappresenta un percorso dove la speranza cede il passo alla tragedia di vite perdute o alla disperazione di condizioni disumane.
L’iniziativa è promossa da ACLI Provinciali di Pisa aps, ACLI Toscane aps, Agesci Pisa, AC Pisa, Bene Comune, Bhalobasa odv, Caritas Pisa, Centro Studi “iCappuccini. ACLI Persone Comunità”, Coordinamento Provinciale di Libera Pisa, L’Informazione Giovane, Movimento dei Focolari, Movimento Politico Per l’Unità, Ora Legale odv, Salus, Unità Migranti e singoli cittadini.
I promotori sono «accomunati dal triplice impegno di essere vicini, con gesti concreti, alle migliaia di migranti “bloccati” in campi e sistemazione di fortuna nei Paesi dei Balcani, dallo sforzo di capire e far capire e dall’impegno di provare a cambiare qualcosa» spiega una nota.
Il punto di partenza è il sostegno ai programmi di assistenza di Caritas Italiana e Ipsia, la Ong promossa da ACLI, entrambe ormai da decenni presenti nella Regione.
Iniziative che cercano di alleviare le difficoltà di situazioni drammatiche, come dimostra la vicenda di Lipa, campo provvisorio della Bosnia Erzegovina, che continua ad ospitare più di mille persone nonostante manchi l’acqua corrente, i bagni chimici, i generatori non siano sufficienti neppure a garantire l’illuminazione e manchino le condizioni per resistere al duro inverno dei Balcani.
«Ma è solo la punta di un iceberg ben più vasto e profondo: in Bosnia sono presenti circa 9mila persone in transito e solo 5.500 hanno trovato una sistemazione nei campi profughi ufficiali. In Grecia ve ne sono addirittura 119mila, 13mila dei quali nella sola isola di Lesbo in strutture adibite per accoglierne un numero sette volte inferiore, e 12mila sono ancora a Moria, nonostante il gravissimo incendio del settembre 2020. Nel silenzio si amplia anche la rotta che attraverso l’Albania».
Chi desidera può dare un contributo ai progetti di IPSIA/ACLI: 10 euro per acquisto e distribuzione di 200 bicchieri di tè al giorno; 30 euro per legna da ardere per consentire ai migranti di riscaldarsi e cucinare; con 50 euro si può fornire un kit contenente un paio di scarpe, un sacco a pelo, una tuta e biancheria per chi non è ospite delle strutture d’accoglienza ufficiali.
Per quanto riguarda Caritas, si può contribuire con donazioni da 10 euro in su, a seconda dei progetti a cui si vuole aderire e delle proprie possibilità economiche: dall’acquisto di farmaci ai kit invernali (giacca a vento, guanti e sciarpa), materiale didattico e ricreativo per i bambini, allestimento di bagni e docce nelle strutture d’accoglienza, pasti caldi, spese per vitto e alloggio, lavanderia, servizi d’interpretariato e servizio legale o di supporto psicosociale.
Per saperne di più sull’iniziativa e sui progetti, martedì 16 e mercoledi 24 marzo, alle 21, si terranno su piattaforma Zoom e sulla pagina facebook delle ACLI di Pisa due video-conferenze, cui interverranno giornalisti, operatori impegnati sul campo ed europarlamentari.