Dura presa di posizione delle ACLI Piemonte contro un emendamento della Giunta Regionale che vorrebbe sterilizzare la legge sulla ludopatia, che dal 2016 ha contribuito a contrastare il fenomeno e a proteggere le famiglie più fragili da una delle dipendenze più devastanti del nostro tempo.
«Con la legge 9/2016 – scrive il Presidente regionale delle ACLI Piemonte Massimo Tarasco – abbiamo iniziato un percorso di civiltà per tutelare le famiglie piemontesi di fronte ad un fenomeno che va ben oltre il gioco. Tornare indietro come propone una parte della maggioranza significa rigettare la società piemontese più fragile nelle fauci del gioco in un momento di crisi, in cui la tentazione della sorte potrebbe essere anche più seducente. Inoltre un tale provvedimento metterebbe in crisi le tante imprese che hanno riorganizzato con sacrificio la propria offerta per rispettare le norme».
Nella nota si spiega che secondo i dati la legge sta funzionando e che il mercato si è riposizionato: cambiare strada adesso significherebbe disperdere i tanti risultati positivi ottenuti, così come dichiarato da diversi esperti e attori istituzionali.
«Le ACLI Piemonte – aggiunge il Presidente Tarasco – sono state tra le prime associazioni a denunciare il sistema che generava le ludopatie e ad organizzare la campagna per la promozione della legge 9/2016. Ribadiamo l’impegno delle ACLI Piemonte – conclude – condiviso con altre realtà che si occupano di dipendenze, di povertà, di sovraindebitamento, a difendere e migliorare la legge, a difesa delle fasce più deboli della popolazione, contro la ludopatia e per fronteggiare l’avanzata delle mafie in questo campo. Chiediamo al Presidente Cirio di prendere in mano la questione e far ritirare l’emendamento».