La storia della seconda guerra mondiale in Italia è densa di uomini e donne che hanno lottato contro le dittature nazi-fasciste, fino a sacrificare la propria vita in nome della libertà e della giustizia.
La vicenda umana di don Giuseppe Borea, prete e partigiano, è una di quelle che hanno attraversato anni drammatici, lasciando un segno che la memoria collettiva rende immortale. Se ne parla nel libro “Giuseppe Borea – Quando l’amore è più forte dell’odio” di Lucia Romiti.
La presentazione del volume è organizzata dal Circolo ACLI Fiorenzuola e si terrà l’8 febbraio.
Nel corso della guerra di liberazione, nella zona delle montagne della Val d’Arda in provincia di Piacenza don Borea diede la sua opera sacerdotale e di sostegno sia alla popolazione comune che ai gruppi partigiani che operavano in clandestinità.
Questo provocò la dura reazione dei reparti della Guardia Nazionale Repubblicana fascista che, una volta arrestato il parroco con accuse false, lo sottoposero ad un processo-farsa e lo condannarono a morte per fucilazione.
L’evento, a cui interverrà l’autrice, sarà condotto da Franco Sprega e Eugenio Cantarelli.