Sono tanti i modi per dare supporto a chi si trova in maggiore difficoltà economica in questo periodo di emergenza: famiglie che non riescono a far fronte alle spese per i figli, persone che da un giorno all’altro si ritrovano senza lavoro, chi si ritrova a chiedere aiuto per la prima volta nella sua vita.
Le ACLI stanno mettendo a disposizione in tutta Italia tanti progetti solidali e di assistenza alle fasce più deboli della popolazione, grazie ad una rete molto ramificata e presente su tutti i territori, dalle sedi regionali e provinciali fino ai circoli locali. Anziani, persone fragili o sole, bambini, famiglie in stato di necessità: nessuno viene lasciato solo.
Oggi vi parliamo dell”iniziativa delle ACLI provinciali di Pescara, che hanno deciso anche quest’anno di destinare alle persone meno abbienti i proventi dal 5×1000 con un’azione concreta: 80 persone riceveranno una carta prepagata di trenta euro da spendere nel circuito dei negozi Conad.
Un gesto di solidarietà da parte di cittadini che, attraverso la dichiarazione dei redditi, destinano il 5×1000 all’associazione e così contribuiscono a rendere possibili azioni a sostegno di persone e famiglie in stato di effettivo disagio socio economico.
In tutta Italia la pandemia da Covid-19 ha fatto registrare un incremento esponenziale di “nuovi poveri”: sempre più diffusi i casi di perdita del lavoro, difficoltà nel pagamento dell’affitto di casa o del mutuo, difficoltà scolastiche, solitudine, depressione e disagio nei rapporti familiari.
In una situazione così difficile e complessa, le azioni di primo intervento per aiutare le persone possono essere vitali per la stessa sopravvivenza di nuclei familiari che non possono fare la spesa per acquistare alimenti.
Come spiega il presidente il Presidente provinciale Luca Ranghelli “Da ciò si avverte la stringente necessità di un primo intervento per aiutare persone in situazione di bisogno. L’effetto della crisi sociale ed economica non ha risparmiato neanche le famiglie del nostro territorio e molte risultano classificabili nella fascia dei nuovi poveri, uomini e donne sul lastrico che con grande pudore contattano i centri di solidarietà per portare a casa alimenti di prima necessità”.