Le ACLI di Palermo hanno voluto ricordare nel “Giorno della Memoria”, dedicato alle vittime del terrorismo, Aldo Moro e Peppino Impastato, barbaramente uccisi dal terrorismo e dalla mafia nello stesso giorno, il 9 maggio del 1978, in uno dei periodi più bui della nostra Repubblica, che ha segnato la storia italiana.
Una data dunque doppiamente simbolica, dedicata a due personalità diverse tra di loro ma di grande spessore morale, di cui è importante conservare la memoria.
Storie unite dall’impegno per realizzare una società migliore ed ispirata ai principi di libertà, legalità, democrazia ed antimafia. Due esempi coerenti di impegno coraggioso per l’affermazione dello Stato di diritto contro ogni sopraffazione.
Aldo Moro è stato un grande statista, approfondire la sua storia e il suo pensiero politico è necessario soprattutto per le nuove generazioni, per l’alto esempio che ci ha lasciato di politico e grande servitore della Repubblica, convinto come era che per l’affermazione di una democrazia compiuta fosse necessario costruire un dialogo costruttivo tra i cattolici ed i comunisti.
Impastato era impegnato a contrastare concretamente la mafia nel suo paese, lui che apparteneva ad una famiglia collusa: da Radio Aut, emittente libera che gestiva con i suoi amici, denunciava senza paura gli affari criminali, sbeffeggiando e ridicolizzando il capo della mafia di Cinisi, Gaetano Badalamenti, e denunziando la collusione della politica con il sistema mafioso.
“Questi delitti eccellenti – afferma Nino Tranchina presidente ACLI di Palermo – avvenuti nello stesso giorno, con aspetti ancora oggi poco chiari nonostante le numerose inchieste ed i processi giudiziari che hanno portato alla condanna degli autori, necessitano di essere ulteriormente definiti e chiariti per essere consegnati alla storia del nostro Paese”.