“Genova aperta alla pace:la pace in porto?” è il tema della videoconferenza che si svolgerà martedì 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica.
L’evento è promosso dalla Rete “Genova aperta alla pace” di cui fanno parte le ACLI della Liguria con molte altre associazioni della società civile, per lo più di estrazione cattolica, che mette al centro l’impegno per la pace e la legalità.
Interverranno Chiara Volpato, Rete Genova aperta alla pace/ACLI; Josè Nivoi, Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali Genova; Nicola Lapenta, Comunità Papa Giovanni XXIII.
Il dibattito inizierà alle 17.45 e sarà visibile sulla pagina Facebook della Rete “Genova aperta alla pace” e sul canale YouTube della Comunità Papa Giovanni XXIII.
Obiettivo dell’iniziativa è chiedere alle autorità di vigilare e impedire l’attracco nel porto di Genova e nei porti italiani di navi cariche di armi dirette in Paesi teatri di guerre che durano ormai da anni, come nello Yemen.
Come accadde lo scorso anno, quando attraccò al porto la nave saudita Bahri Yanbu carica di dispositivi militari, provocando le dure proteste di associazioni e lavoratori.
«Un momento di riflessione – spiegano i promotori – proposto alla cittadinanza e al Paese per ribadire la validità della legge 185/90 che espressamente vieta la produzione, il transito e l’esportazione delle armi a Paesi impegnati in guerra. Sarà anche l’occasione per ascoltare le ragioni dell’impegno dei lavoratori portuali che si sono rifiutati di caricare le armi e la prospettiva da cui nasce la proposta del Ministero della Pace promossa dall’Apg23».