L’8 agosto del 1956 si verificò uno dei più gravi disastri che abbiano coinvolto lavoratori italiani all’estero. A Marcinelle, in Belgio, un incendio nella miniera di carbone provocò la morte di 262 uomini, di cui 136 immigrati italiani tra i 14 e i 53 anni.
Furono circa 70 i minatori goriziani e isontini vittime del crollo, la cui memoria è sempre viva anche grazie alle tante iniziative che ne ricordano il sacrificio e mettono al centro il tema della sicurezza sul lavoro e dei diritti dei lavoratori.
Tema importante ancora oggi, dato l’alto numero di decessi sul luogo di lavoro che si verificano anche in Italia, come ci raccontano le cronache recenti.
Per ricordare le vittime isontine di Marcinelle, lunedì 7 giugno si è svolta la cerimonia di piantumazione di un albero e l’inaugurazione di una targa nel Parco della Rimembranza di Gorizia.
L’inaugurazione, in presenza, è stata promossa dal Comune di Gorizia, ACLI provinciali di Gorizia, sezione provinciale Unione nazionale cavalieri d’Italia, Lilt isontina.
L’evento, rimandato di un anno a causa della pandemia, rappresenta il completamento di un’altra importante iniziativa svoltasi nel 2019, ovvero la presentazione del libro “Morire di miniera”, di Loredana Franco, per ricordare la vicenda di Marcinelle.
Il Presidente ACLI Nazionale del Belgio Michele Ottati si è congratulato per l’importante iniziativa, ha voluto essere presente simbolicamente con un messaggio di saluto e ringraziamento ed ha confermato la sua presenza a Gorizia a fine agosto.
All’inaugurazione sono intervenuti: il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna; Silvio Spoladore, presidente provinciale delle ACLI di Gorizia; Silvana Romano, assessore al welfare del Comune di Gorizia; Silvia Paoletti, vicepresidente vicario ACLI Gorizia; Roberto Selva, presidente UNCI sezione Gorizia; Umberto Miniussi della Lilt.