Grazie all’iniziativa del Circolo ACLI S. Sabina aps di Trigoso (Sestri Levante) e del CTA Tigullio di Chiavari, è stata realizzata una statua per celebrare l’arte e il genio di Giovannino Guareschi, autore prolifico e inventore dei personaggi di Peppone e Don Camillo.
La statua di bronzo mostra un bambino che gioca con un cerchio, per ricordare gli anni spensierati della fanciullezza che il piccolo Guareschi trascorse nel centro ligure di Borgo di Trigoso con i genitori e la nonna Filomena.
L’opera è stata realizzata dallo scultore Leonardo Lustig e sostituisce quella realizzata da Pietro Ravecca che anni fa venne rubata.
La statua si trova nella “piazzetta” del paese e, come spiegano le ACLI: “Abbiamo voluto riproporre un’opera figurativa con gli elementi principali quali il bambino che gioca col cerchio, ma lasciare all’artista libera interpretazione in modo da ottenere un’opera autentica e non una copia. Leonardo Lustig ha concepito la scultura in modo dinamico, il fanciullo corre dietro al cerchio che a sua volta viaggia veloce e viene continuamente colpito con il bastone per aumentare ancora la velocità”.
All’inaugurazione, che si svolgerà il 2 ottobre alle 17.30, saranno presenti tra gli altri: S.E. Mons Alberto Tanasini Vescovo Diocesano di Chiavari, il Sindaco di Sestri Levante Valentina Ghio e Alberto, figlio di Giovannino Guareschi che ha scritto questo testo che riportiamo di seguito.
“Giovannino corre ancora a Trigoso…”
Dopo una tappa forzata di sei anni Giovannino, Nino per i suoi genitori, riprende a correre sui ciottoli di Trigoso grazie all’attuale nuova iniziativa del Circolo ACLI S. Sabina in sua memoria per ricordare le vacanze felici passate con la famiglia a Trigoso prima della Grande Guerra.
Nel 1999 il Circolo aveva dedicato un “ciottolo” (ndr: volume della collana “i ciottoli” editi a cura del Circolo Acli S.Sabina) a Nino e nel 2003 aveva fatto realizzare dallo scultore Pietro Luigi Ravecca una statua di Nino bambino che gioca negli stretti vicoli di Trigoso. Vacanze felici perché in quell’occasione Nino vedeva la famiglia riunita e serena dato che suo padre, operaio militare nella Trafileria di Casarza, li raggiungeva, durante la libera uscita, nella canonica di don Giovanni Battista Chiappe dov’erano ospitati grazie alle cure dell’amica Lenin Castagnola. Il giorno dell’inaugurazione della statua mia sorella Carlotta, mancata purtroppo nel 2015, ha dichiarato a un giornalista: «Mio padre ha più volte scritto di aver avuto la forza di resistere nei momenti difficili della vita grazie ai ricordi di un’infanzia serena. Sono convinta che molti di questi ricordi fossero illuminati dal sole di Trigoso…»
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