Intensa l’attività sul fronte della lotta alla povertà ed allo spreco delle Acli di Genova, che aderiscono al progetto RICIBO il cui obiettivo è ridurre gli sprechi alimentari e favorire il riutilizzo delle eccedenze a sostegno dei più poveri.
“Trasformare l’eccedenza di cibo da spreco a risorsa”, questo il senso del progetto avviato dal Comune di Genova, a cui aderiscono varie associazioni con un patto di collaborazione tra enti ed una bozza di progetto comune di intervento.
Il progetto “Ricibo” è stato finanziato dalla Compagnia di S. Paolo e dalla Fondazione Carige. L’iniziativa prevede la realizzazione di una rete di supporto alle associazioni operanti sul territorio grazie ad automezzi e autisti, frigoriferi e congelatori, nonchè la creazione di un sistema di comunicazione per segnalare la disponibilità di eccedenze, attività di comunicazione, anche per informare negozi e mense delle opportunità derivanti dalla legge sulle donazioni di eccedenze.
L’eccedenza di cibo infatti, se non fosse recuperata, finirebbe nei rifiuti e dovrebbe essere trattata, con un costo per la comunità: con Ricibo i donatori, in base al quantitativo di beni alimentari ceduti, otterranno una riduzione sulla Tari fino al 30%.
Genova è la seconda città italiana, subito dopo Milano, ad aver introdotto tale riduzione.
Si stima che ad oggi le eccedenze recuperate siano 180 tonnellate all’anno per un valore stimato di circa 300.000 euro, oltre a 25.000 euro di costo del rifiuto risparmiato. L’impatto del progetto RICIBO è attualmente oggetto di uno studio da parte del Dipartimento di economia dell’Università di Genova, i cui risultati saranno presentati fra due anni.
“Sempre su questa si colloca la collaborazione delle Acli al progetto La Cambusa, iniziativa di market sociale per il reperimento di risorse alimentari e beni di consumo a costo zero, utili a rispondere ai bisogni dei cittadini in situazione di fragilità sociale ed economica residenti a Genova, nel territorio del Municipio Levante. La Cambusa, promossa in collaborazione con il Comune, persegue anche una azione di lotta allo spreco promuovendo lo scambio, il riutilizzo ed il recupero di beni dismessi”, spiega una nota delle Acli del capoluogo ligure che sottolinea anche l’impegno nell’Allenaza contro la povertà “che vede a Genova le Acli in prima linea insieme alle altre realtà del “terzo settore”, ecclesiali e sindacali. E’ la prima volta che un numero così ampio di soggetti sociali dà vita a un sodalizio per promuovere adeguate politiche contro la povertà. Il compito dell’Alleanza è vigilare sulla corretta applicazione del Rei e quindi è l’interlocutore degli enti pubblici, a partire dalla Regione Liguria. A Genova, secondo i dati aggiornati a fine gennaio, sono state raccolte 2.523 domande”.