Le ACLI provinciali di Foggia venerdì 10 gennaio saranno in “piazza” con Don Ciotti e la società civile per dire no alle mafie che stanno avvelenando Foggia e il suo territorio.
Perché Foggia oggi può essere considerata un’emergenza nazionale? Perché ce lo dicono le continue notizie di attentati ed omicidi che ci arrivano tramite i media, tanto che Foggia, in una recente indagine che ha fotografato il livello di criminalità nelle città italiane, risulta essere in testa per il numero di estorsioni, terza per numero di tentati omicidi e quarta per numero di omicidi volontari.
“Mafia è una parola che sa di omertà, che va combattuta oggi più che mai, a chiedercelo è la nostra terra, è la nostra Foggia. Foggia è una città che non si ama e non si può amare se non facendosi carico della cura dalla malattia mafiosa, dall’illegalità. Le ACLI sposano pienamente l’iniziativa di scendere in piazza, di recuperare i luoghi pubblici per farne terra di discussione, di animazione politica, di coscientizzazione cittadina orientata al bene comune, al ben-essere della comunità”, spiega una nota delle ACLI foggiane.
La manifestazione si chiama “Foggia Libera” e porterà in piazza accanto a Don Ciotti associazioni, società civile, lavoratori e lavoratrici, studenti di ogni ordine e grado, rappresentanti del mondo economico, delle parrocchie.
Insieme non solo per un gesto simbolico ma per dare un segnale tangibile della volontà di una intera popolazione di opporsi allo strapotere criminale che negli ultimi anni sta sempre più espandendosi.
Per garantire un futuro in una Foggia “pulita” alle generazioni future è necessario impegnarsi oggi, facendo sentire la propria voce, insieme.