Corruzione, criminalità organizzata, caporalato e riduzione in schiavitù di fasce fragili di lavoratori, italiani o stranieri, commerci illegali. La provincia di Foggia è afflitta da anni da gravi problemi, legati alla presenza di una mafia autoctona molto radicata, che negli ultimi anni si sono ulteriormente aggravati, tanto da non poter più rimandare una azione che deve essere incisiva e immediata. Cosa fare?
Questi i temi affrontati nel corso dell’incontro pubblico organizzato dalle Acli provinciali di Foggia e dall’Associazione “Giovanni Panunzio – Eguaglianza Legalità Diritti”, dal titolo “Giu-stizia, pace e legalità – La difesa della nostra democrazia”, che si è svolto presso la sede Acli “Fabio Carbone” di Foggia.
Importante e variegato il parterre degli ospiti presenti: Leonardo Palmisano, sociologo e scrittore; Antonio Russo, Consigliere di Presidenza nazionale ACLI, con delega all’immigrazione e alla legalità; Mario Nero, testimone di giustizia nel caso dell’omicidio di Giovanni Panunzio; Michela Magnifico, giornalista di TeleFoggia; Dimitri Lioi, Presidente dell’Ass. Gio-vanni Panunzio – Eguaglianza Legalità Diritti.
Accanto alla forte azione di contrasto da parte di Forze dell’Ordine e Magistratura, sono necessarie molte altre azioni, innanzitutto occorre intervenire nelle aree sociali più permeabili ai fenomeni mafiosi con adeguati interventi di contrasto, con azioni incisive di carattere socio-culturale, come lotta alla povertà e alla marginalità sociale, con un’ampliamento delle tutele e dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, contrastando la corruzione e l’illegalità. Politica, imprenditoria, mass-media e società civile insieme posso dare il loro contributo nella lotta alla criminalità, alla paura, all’omertà, che ostacolano lo sviluppo economico e sociale del territorio.