Pietro Scartezzini, 30 anni di Trento, è il primo giovane trentino che ha fatto l’esperienza dei “Corpi civili di pace”, una novità quasi assoluta nel panorama europeo, che consiste nell’intervento di giovani volontari appositamente preparati per la risoluzione o la prevenzione di conflitti in aree di crisi. Pietro ha da poco concluso il suo anno di volontariato nelle Filippine ed ha raccontato alla cittadinanza riunitasi presso la sede Acli di Trento “Le Filippine di Duterte”, la sua esperienza nel paese asiatico governato dal controverso presidente Rodrigo Duterte, che sta sollevando tante critiche in tutto il mondo per le sue politiche repressive, a partire dalla sanguinosa “guerra alla droga”, condotta con metodi violenti, e la volontà di ripristinare la pena di morte.
Quella del giovane trentino è una delle tante storie di chi decide di impegnarsi da volontario in prima linea in zone “calde” del pianeta, terre scosse da crisi e guerre, mettendo a disposizione il proprio tempo e la propria preparazione.
La fase sperimentale del progetto “Corpi Civili di Pace”, previsto da una legge del 2013 entrata in vigore nel 2017, ha visto partire il primo gruppo di 97 giovani, la metà circa dei 200 posti inizialmente messi a bando, che dovranno diventare 500 a regime.
I primi giovani partiti sono impegnati in 12 progetti in \”aree a rischio di conflitto o post conflitto\” (Bolivia, Bosnia Erzegovina, Equador, Giordania, Guinea Bissau, Kosovo, Libano, Perù, Tanzania) e in 7 progetti \”nell\’area dell\’emergenza ambientale\”, di cui 4 all\’estero (Filippine, Haiti, Perù) e 3 in Italia.
I progetti per l’impiego di volontari dei Corpi civili di pace (Ccp) possono essere presentati da organizzazioni e enti impegnati nei settori dei diritti umani, pace, cooperazione internazionale, solidarietà, difesa ambientale. La legge istitutiva dei Ccp si propone l’obiettivo di «promuovere in modo imparziale la solidarietà e la cooperazione, a livello nazionale ed internazionale, con particolare riguardo alla tutela dei diritti sociali, ai servizi alla persona e all’educazione alla pace fra i popoli, al monitoraggio del rispetto dei diritti umani, al sostegno della popolazione civile».
I giovani dei Corpi civili di pace godono dello stesso trattamento di chi fa Servizio civile all\’estero.