Riceviamo e pubblichiamo il COMUNICATO STAMPA delle ACLI regionali della Campania:
Le ACLI della Campania dichiarano la loro adesione allo Sciopero generale di tutti i settori produttivi nell’area metropolitana di Napoli proclamato da Cgil, Cisl e Uil il 5 novembre.
«Le ACLI della Campania – dichiara il presidente regionale Filiberto Parente – sostengono la vertenza dei lavoratori della Whirlpool: la loro battaglia ha un valore generale per la difesa della stabilità del lavoro e per il futuro dell’industria a Napoli. Non possiamo consentire che l’area metropolitana di Napoli perda un polo industriale così importante. Sarebbe un grave colpo all’economia regionale attuale e futura. La difesa ed il rilancio di produzioni industriali sono l’architrave della battaglia per la “quantità, qualità e regolarità del lavoro”, indicata come obiettivo da Cgil, Cisl e Uil di Napoli, cui le ACLI della Campania si associano».
«Non c’è nessuno sviluppo del Mezzogiorno – continua Sergio Carozza, presidente delle ACLI di Caserta – se non in un quadro di rafforzamento del tessuto produttivo. Lo sviluppo della base industriale consente il mantenimento e la crescita dei livelli di benessere. Il ruolo della base industriale è fondamentale per tutte le regioni e le nazioni che hanno raggiunto, o vogliono raggiungere, avanzati livelli di sviluppo. L’industria stimola la maggior parte della ricerca dello sviluppo e dell’innovazione di un sistema economico e riesce dunque a definire rilevanti aumenti di produttività. L’industria genera una forte domanda di servizi nel resto dell’economia e quindi è alla base della crescita quantitativa, anche occupazionale, di segmenti considerevoli anche del terziario. L’industria può produrre beni esportabili: questo consente di affrontare una domanda estremamente più ampia di quella locale».
«È impossibile immaginare – conclude Maurizio D’ Ago, presidente delle ACLI di Napoli – una sostenuta crescita della base occupazionale del Mezzogiorno senza il contributo che può venire, in forma indiretta o indiretta, da una più ampia base industriale. L’ampliamento della base produttiva consente di evitare la spirale vorticosa che sta legando nella nostra Regione povertà e disoccupazione. I poveri sono il risultato della violazione della dignità del lavoro umano. Come ricorda sempre Papa Francesco, aiutare i poveri con il denaro dev’essere sempre un rimedio provvisorio. È nel lavoro che si trova la dignità umana. È il lavoro che consente un cammino di inserimento sociale».