“Mafia, inquinamento ambientale e rimedi sociali“ è il titolo dell’incontro organizzato dalle Acli Calabria e Fap Acli di Cosenza, con il patrocinio del comune di Belvedere marittima, centro in provincia di Cosenza.
Un tema di pressante attualità in Italia: si consideri che, come denuncia il Rapporto Ecomafia 2018 di Legambiente, mai nella storia del nostro Paese sono stati effettuati tanti arresti per crimini contro l’ambiente come nel 2017, mai tante inchieste sui traffici illeciti di rifiuti. Il 44% dei reati ambientali sono concentrati nelle regioni a tradizionale presenza mafiosa, con in testa la Campania. La percentuale più alta di illeciti su scala nazionale si ha nel settore dei rifiuti, con 17mila nuove costruzioni abusive.
Un’economia illegale che vanta numeri da capogiro, con il fatturato dell’ecomafia che sale in un anno del 9,4%, a quota 14,1 miliardi.
Molto è stato fatto sul fronte repressivo, con numerose inchieste e arresti, ma ancora tanto si può fare, anche in ambito sociale e culturale.
Il convegno, introdotto da Saverio Sergi, Consigliere nazionale Fap-Acli Calabria, prevede gli interventi di Domenico Airoma, Procuratore aggiunto Tribunale di Napoli Nord, Franco Sergio, Presidente prima commissione Affari istituzionali della Regione Calabria, Filippo Moscato, Presidente regionale Acli. Le conclusioni sono affidate a Emiliano Manfredonia, Vice Presidente Vicario Acli nazionali.
Significativo il coinvolgimento del mondo della scuola, rappresentato dalla dirigente scolastica Maria Grazia Cianciulli, che porterà il suo saluto con Enrico Granata, Sindaco di Belvedere, Caterina De Rose, Presidente provinciale Acli, Santina Bruno, del locale Circolo Acli “Giovanni Paolo II”.