Le due facce di un fenomeno che caratterizza il nostro tempo. Da una parte la diaspora dei giovani sardi, che partono alla ricerca di lavoro e di migliori opportunità. Dall’altra il flusso continuo dei ragazzi, che dall’Africa ma non solo, arrivano in Sardegna per crearsi una nuova vita.
Sono stati non meno di 400.000 gli emigrati sardi tra il 1955 ed il ’71, mentre nel 2014 si stima siano stati oltre 7.200, per la maggior parte giovani, a partire dall’isola con l’obiettivo di costruirsi un futuro lavorativo. Migliaia di persone che si muovono anche in senso contrario: infatti nel 2014 sono stati 45.079 i cittadini stranieri che hanno deciso di vivere in Sardegna.
Se ne parlerà nell’ambito della tavola rotonda organizzata dalle Acli di Cagliari per presentare i risultati del progetto Le nuove migrazioni – giovani che arrivano e giovani che partono, realizzato con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato del Lavoro.
Il progetto ha coinvolto un gruppo di giovani sardi e stranieri rendendoli protagonisti di un’attività di ricerca sulla migrazione in ingresso e in uscita dalla Sardegna, fenomeno che hanno documentato attraverso indagini, interviste e filmati con testimonianze di immigrati ed emigrati dell’Isola.
I racconti delle esperienze migratorie sono stati raccolti in un video che sarà presentato al pubblico con i risultati, aggiornati a dicembre 2017, dell’indagine Aire sul fenomeno migratorio sardo.
“Il progetto è nato dalla necessità di guardare il fenomeno migratorio da un diverso punto di vista. Solitamente, infatti – spiega la coordinatrice del progetto Benedetta Iannelli – sentiamo parlare del fenomeno collegato gli sbarchi e agli arrivi di giovani immigrati dall’Africa, mentre il fenomeno interessa anche la nostra regione, in cui tanti giovani vanno via per cogliere opportunità lavorative e formative”.
All’evento parteciperanno, oltre alla Iannelli, il presidente delle Acli Sardegna Franco Marras, il presidente delle Acli di Cagliari Mauro Carta, il Consigliere regionale Valter Piscedda, Antonella Arca Ceo di MakeTag e alcuni giovani partecipanti del progetto