Un’area incolta a cui viene data nuova vita con il suo recupero e trasformazione in “frutteto sociale”, in cui verranno piantati mandorli, meli, peri, fichi, prugni.
Si inizia con 40 alberi con l’obiettivo di arrivare a circa 100, tra cui una pianta di cachi di Nagasaki, come segno e monito per una convivenza pacifica e nonviolenta tra gli uomini, e la creazione di un piccolo orto.
Il piano di riqualificazione è stato possibile grazie alla collaborazione tra il circolo Acli di Sant’Eufemia e l’associazione Museo delle Mille miglia, nell’ambito del progetto «Paese che vai, accoglienza che trovi».
Sabato 24 novembre si terrà l’inaugurazione del frutteto con la posa della prima pianta.
L’idea dell’iniziativa è stata ispirata dall’enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco e le sue riflessioni sul rapporto uomo-natura, sul rispetto dell’ambiente e dell’uomo che lo abita.
Obiettivo dell’iniziativa è permettere a venti giovani richiedenti asilo ospitati all’hotel «Mille miglia» di lavorare questi terreni e imparare un lavoro utile.
I prodotti coltivati verranno poi inseriti in pacchi alimentari e distribuiti alle famiglie più bisognose.
Un modo per valorizzare come risorsa chi altrove è considerato solo un problema, ribadendo la volontà delle associazioni coinvolte di dare supporto ai cittadini e aiutare chi vuole integrarsi.
Un progetto che mette al centro la terra come elemento che racchiude in sé più dimensioni: ambientale, economica, sociale.
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