Le Acli condannano in modo deciso il ricorso alle armi. La guerra non è mai dialogo, né prima, né dopo, ma è soltanto una sconfitta per l’umanità. Solo un modo diverso di ripensare il rapporto tra popoli e nazioni e l’umanità costruiscono la pace.
Già in queste ore, migliaia di persone stanno tentando di fuggire dal Paese, in cerca di sicurezza e con ogni probabilità il loro numero non potrà che aumentare se non si troveranno le ragioni per porre fine a questi assurdi “giochi di guerra”.
Le Acli, presenti da anni in Ucraina, anche attraverso il Patronato, per accompagnare chi sceglie di emigrare nel nostro Paese, chiedono all’Unione Europea e all’Italia di aprire senza esitazione le frontiere a chi fugge dalla guerra.
Al nostro Governo le Acli chiedono di facilitare l’ingresso ai familiari delle migliaia di donne e uomini ucraini che lavorano in Italia, curano quotidianamente le nostre famiglie e che sono una risorsa fondamentale per il Paese.
Ora tocca a noi essere solidali. Il primo passo da fare è pertanto cancellare l’Ucraina dall’elenco dei Paesi di origine sicura e permettere un ingresso rapido e protetto a chi scappa dalle bombe.
Il nostro impegno, in questo momento, deve scongiurare che si riapra in Europa una ferita come quella dell’ex Iugoslavia ancora oggi aperta.
Anche per questo sabato 26 febbraio saremo a Roma per la pace insieme a tutte le donne e gli uomini di buona volontà. Appuntamento alle ore 10,30 in Piazza Santi Apostoli