Chi è ben integrato tende a dare una definizione di periferia più positiva di chi lo è meno che, al contrario, tende ad evidenziarne gli aspetti negativi. È questo uno dei risultati a cui è giunta una ricerca condotta dall’IREF, in collaborazione con la Scuola centrale di formazione delle Acli Livio Labor, con il duplice scopo di aiutare gli animatori sociali ad approfondire il contatto con il territorio e di osservare le caratteristiche delle zone marginali italiane e le opinioni di chi vi abita per ragionare sui significati di periferia, abitare e località. L’indagine ha coinvolto 25 territori appartenenti a 20 province italiane da Como a Palermo e ha preso in considerazione sia periferie urbane che periferie geografiche. Nella ricerca, che verrà presentata in una delle sessioni del prossimo Incontro nazionale di Studi (Bologna 12-14 settembre), si indagano i seguenti aspetti: il sentimento di appartenenza al luogo; l’autoefficacia; la percezione del disagio strutturale; la fiducia negli altri; le relazioni sociali e il coinvolgimento nella vita del quartiere; l’immagine della periferia; il proprio quartiere ideale.