La terza giornata del seminario organizzato dalle ACLI in collaborazione con EZA a Tirana si è articolata in due momenti fondamentali: la mattinata dedicata alla conferenza sulle migrazioni, i diritti previdenziali e le prospettive europee dell’Albania, e il pomeriggio riservato alla visita di due importanti realtà sociali a Scutari, la Comunità Educativa e il Centro Giovanile ARKA.
Le migrazioni albanesi e le sfide previdenziali
La sessione mattutina ha visto la partecipazione di esperti e rappresentanti istituzionali, tra cui Antonio Ricci (vicepresidente di IDOS), Astrit Hado (Direttore di ISSH Albania) e Paolo Ricotti (Presidente del Patronato Acli). Antonio Ricci ha illustrato le principali tendenze e sfide migratorie che riguardano l’Albania, soffermandosi in particolare sulle difficoltà di inserimento lavorativo delle donne di origine albanese in Italia, spesso impiegate in settori precari e sottopagati. Ha sottolineato la necessità di politiche di integrazione più efficaci, con un forte investimento nella formazione professionale e nel riconoscimento delle competenze acquisite all’estero. Questo permetterebbe ai migranti di accedere a occupazioni più qualificate, evitando di rimanere confinati nei cosiddetti lavori delle “tre P” (precari, pesanti e pericolosi). Un altro tema centrale è stata la conciliazione tra vita lavorativa e familiare, fondamentale per garantire un’integrazione più equilibrata. Inoltre, si è discusso del ruolo sempre più rilevante delle seconde generazioni nel tessuto sociale ed economico italiano, evidenziando l’urgenza di politiche mirate per la loro piena inclusione scolastica e lavorativa.
Astrit Hado e Paolo Ricotti hanno poi approfondito il tema del riconoscimento delle pensioni tra Italia e Albania, illustrando i contenuti dell’Accordo bilaterale Italia-Albania sulle pensioni, siglato nel 2022 e attualmente in attesa dell’ultimo atto formale di ratifica. L’accordo introduce quattro punti chiave:
1. Totalizzazione dei contributi, permettendo di valorizzare in entrambi i Paesi i contributi versati per garantire un futuro pensionistico dignitoso;
2. Parità di trattamento, assicurando agli albanesi che lavorano in Italia gli stessi diritti previdenziali dei lavoratori italiani e viceversa;
3. Esportabilità delle prestazioni, consentendo ai beneficiari di ricevere la pensione anche se si trasferiscono in un altro Paese;
4. Protezione sociale, includendo tutele per malattia, maternità e disoccupazione.
Pur non risolvendo tutte le problematiche, questo trattato rappresenta un passo avanti significativo per il riconoscimento della dignità e dei diritti sociali dei migranti. Sarà di grande utilità non solo per gli albanesi che vivono e lavorano in Italia, ma anche per gli italiani impiegati in Albania, garantendo loro il riconoscimento dei contributi pensionistici, della copertura per malattia e maternità, nonché dell’assicurazione contro la disoccupazione.
Il futuro europeo dell’Albania e le sfide dell’accoglienza
La seconda parte della conferenza si è concentrata sul futuro europeo dell’Albania, con gli interventi di Marco Calvetto (Presidente di IPSIA ACLI), Simone Romagnoli (coordinatore nazionale dei Giovani delle ACLI), l’onorevole Marco Tarquinio e l’onorevole Toni Gogu. Il dibattito ha messo in luce i progressi dell’Albania nel percorso di adesione all’UE e il suo ruolo strategico anche per i
Balcani occidentali, ponendo l’accento sulle riforme necessarie per allinearsi agli standard europei. Particolare attenzione è stata dedicata alla questione della stabilità regionale, con un focus sulla Transnistria e la Moldavia, territori chiave nel panorama geopolitico europeo.
Un altro tema trattato è stato il centro per migranti di Gjadër, promosso dal governo italiano e fortemente criticato per le condizioni di accoglienza precarie, le violazioni dei diritti umani e il mancato rispetto dei valori sanciti dal diritto internazionale. La discussione ha evidenziato la necessità di un approccio più umano e rispettoso della dignità dei migranti, evitando soluzioni emergenziali che non garantiscono un approccio di accoglienza legittimo e sostenibile.
La visita al Centro Giovanile ARKA e alla Comunità Educativa di Scutari
Il pomeriggio ha offerto un’importante occasione di approfondimento con la visita a due realtà di inclusione sociale a Scutari, città al nord dell’Albania e in prossimità del confine con il Montenegro. Il primo appuntamento è stato alla Comunità Educativa, una struttura residenziale per otto minori nell’ambito del progetto “La Comunità del futuro”, nato con il supporto della Cooperazione Italiana. Questa iniziativa fornisce ai giovani senza una rete familiare un ambiente sicuro in cui sviluppare autonomia e competenze sociali. La Comunità Educativa si inserisce nel processo di deistituzionalizzazione promosso dall’Albania, con l’obiettivo di creare soluzioni abitative che favoriscano l’inclusione e il reinserimento sociale.
Successivamente, i partecipanti hanno visitato il Centro Giovanile ARKA, un’iniziativa avviata nel 2015 con il supporto di IPSIA e di altre organizzazioni. Il centro rappresenta un luogo di aggregazione giovanile, promuovendo attività culturali, educative e ricreative, oltre a servizi innovativi come una radio sociale e una galleria d’arte. Grazie a progetti di formazione, scambio culturale e imprenditoria sociale, ARKA sostiene i giovani di Scutari nella loro crescita personale e professionale, offrendo loro strumenti concreti per affrontare il futuro.
Il seminario ACLI-EZA come ponte tra teoria e pratica per lo sviluppo sociale
La terza giornata del seminario ha rappresentato un momento di sintesi tra analisi teorica e realtà concreta. Gli interventi della mattinata hanno messo in luce le sfide e le opportunità legate alla mobilità, ai diritti previdenziali e al percorso europeo dell’Albania, mentre la visita alle strutture di Scutari ha mostrato come queste tematiche si traducano in azioni concrete per il miglioramento delle condizioni di vita. In questo contesto, il ruolo di IPSIA, delle ACLI, del Patronato ACLI e di altre ong italiane in Albania si è rivelato fondamentale nel promuovere progetti che non si limitano alla mera assistenza, ma che creano vere opportunità di crescita e inclusione giovanile. La Comunità Educativa e il Centro Giovanile ARKA, sostenuti da queste realtà, sono esempi virtuosi di interventi capaci di offrire strumenti concreti per l’autonomia e lo sviluppo personale. Grazie al loro impegno, è possibile costruire percorsi che permettono ai giovani di diventare protagonisti del cambiamento sociale ed economico del paese.
Questa giornata ha ribadito un concetto fondamentale: il futuro dell’Albania dipende dalla capacità di costruire ponti tra istituzioni, società civile e giovani generazioni. L’azione di IPSIA e ACLI dimostra come un investimento attivo e la cooperazione in progetti sostenibili possano favorire una crescita equa ed inclusiva, rispondendo ai bisogni concreti della popolazione e rafforzando il legame dell’Albania con l’Europa e il contesto internazionale.
Francisca Cantarini