La pace ha bisogno di sostegno, la pace ha bisogno di un luogo fisico, la pace ha bisogno di una voce.
Per questo, anche e soprattutto quest’anno, le Acli saranno presenti a questa edizione della Marcia della Pace e della Fraternità da Perugia ad Assisi.
Un’edizione, purtroppo, che deve fare i conti con la realtà: tragica, cruenta e priva di compassione. Una situazione di crisi globale dove non si riesce a scorgere aree prive di conflitti, tensioni e preoccupazioni. Papa Francesco ha definito questo momento storico “la terza guerra mondiale combattuta a pezzi”.
Le atrocità che si consumano in Siria e nello Yemen, la sofferenza dei dissidenti in Egitto – dove il nostro Giulio Regeni ha trovato la morte -, il dramma dei profughi in fuga da guerre e carestie e la folle corsa agli armamenti saranno alcuni dei temi che caratterizzeranno la marcia del 9 ottobre. Sarà ricordato anche Paolo Dall’Oglio, il padre gesuita disperso in Siria dal 2013.
“In un quadro del genere – afferma Roberto Rossini, presidente delle Acli – ci sarebbe bisogno di un’Europa fedele all’originario progetto di pace, fratellanza e giustizia sociale. E invece, proprio in Europa si stanno facendo largo idee e politiche pericolose che accentuano le divisioni, alimentano le paure, allontanano le soluzioni”.
Le forme di rifiuto dello straniero che crescono nel nostro Paese, la sfiducia crescente nelle Istituzioni, la crisi dei principi di legalità, l’imbarbarimento del confronto politico, una criminalità organizzata sempre presente e minacciosa, un ambiente sempre più degradato e nuove forme di violenza che sempre più spesso si presentano anche nelle “nostre” case, assegnano alle Acli la necessità di essere oggi, ancor più di ieri, costruttori di pace.
Un invito rilanciato anche dagli organizzatori della marcia, che hanno esortato a “costruire la pace a km zero” nella vita quotidiana, nella famiglia, nel linguaggio e contrastare la violenza che si manifesta anche nei luoghi nascosti come le case.
Insieme alle Acli hanno aderito alla manifestazione 769 tra sindacati e associazioni, 464 città italiane, 90 delle 105 province, 102 scuole e migliaia di cittadini provenienti da ogni città d’Italia e d’Europa.
Anche se non saranno presenti, hanno assicurato il proprio sostegno le principali reti dei giovani protagonisti delle primavere arabe.
Guarda il video appello della Perugia-Assisi “Il tempo di reagire è ora!”