27° Congresso Nazionale delle Acli: dialogo aperto tra politica, lavoro e società civile

Il 27° Congresso Nazionale delle ACLI, in corso a Roma, si conferma un’importante arena di dialogo sui temi cruciali del nostro tempo. Le due giornate di lavori hanno visto l’intervento di figure di primo piano della politica, del lavoro e della società civile, offrendo un confronto costruttivo su pace, democrazia e partecipazione. Tra i protagonisti, Antonio Tajani, Elly Schlein, Giuseppe Conte, Maurizio Landini, Maria Teresa Bellucci e Stefania Proietti, ciascuno con un punto di vista diverso ma convergente sull’importanza di affrontare le sfide globali e nazionali con determinazione e inclusività.

Antonio Tajani: “L’Italia deve essere un ponte per la pace”

Il vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, ha centrato il suo intervento sull’importanza della stabilità economica e del ruolo dell’Italia nello scenario internazionale. “Il nostro Paese deve essere un ponte tra Europa e Mediterraneo. La pace non è mai scontata, e l’Italia deve lavorare per essere protagonista di una nuova stagione di dialogo.” Tajani ha anche difeso le scelte del governo in ambito economico e sociale, sottolineando il valore del Terzo Settore: “Non possiamo fare a meno di chi, come le ACLI, lavora ogni giorno per ricucire il tessuto sociale del nostro Paese.”

Elly Schlein: “La politica torni a occuparsi di disuguaglianze”

La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha invece puntato l’attenzione sulle crescenti disuguaglianze sociali ed economiche. “La politica deve ritrovare la sua missione principale: ridurre le distanze tra chi ha troppo e chi non ha nulla. Senza giustizia sociale non c’è democrazia.” Schlein ha denunciato il rischio di una transizione ecologica che lasci indietro i più deboli, chiedendo investimenti massicci in welfare e istruzione: “Non possiamo parlare di futuro senza mettere al centro le persone più vulnerabili. La giustizia climatica e quella sociale devono andare di pari passo.”

Giuseppe Conte: “La pace e il diritto internazionale non sono negoziabili”

Giuseppe Conte ha aperto il dibattito di oggi con una critica forte all’attuale contesto internazionale. “Oggi sembra che chiedere pace e rispetto del diritto internazionale sia un atto di coraggio. Non possiamo accettare una logica di guerra permanente, né il silenzio sulla tragedia che si sta consumando a Gaza.” Sul piano interno, Conte ha parlato della crisi della democrazia italiana: “La metà degli italiani non va a votare. È un segnale drammatico che la politica non può ignorare.” Tra le sue proposte, il voto elettronico per i fuori sede e l’abbassamento dell’età del voto a 16 anni.

Maurizio Landini: “La vera sicurezza è la giustizia sociale”

Maurizio Landini ha posto l’accento sul legame tra pace e lavoro, denunciando le politiche che alimentano precarietà e insicurezza. “Non si può parlare di pace se non c’è giustizia sociale. La precarietà lavorativa e l’assenza di diritti distruggono il tessuto democratico.” Il segretario generale della CGIL ha anche criticato le recenti scelte del governo in materia di sicurezza: “Il decreto sicurezza non aumenta la sicurezza, ma limita la partecipazione e i diritti. La vera sicurezza è non morire sul lavoro, è avere parità di genere e la libertà di restare nel proprio Paese senza paura.”

Maria Teresa Bellucci: “Il Terzo Settore è un’eccellenza italiana”

Il viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci, ha elogiato il ruolo del Terzo Settore, definendolo un pilastro del sistema sociale italiano. “Il Terzo Settore è un unicum che ci rende orgogliosi. Come governo, siamo impegnati a garantire che possa continuare a svolgere il suo ruolo senza ostacoli”. Bellucci ha rassicurato le organizzazioni sul tema dell’IVA: “Non metteremo in difficoltà le realtà del Terzo Settore. In attesa delle risposte dell’UE, prorogheremo le attuali.”

Stefania Proietti: “La partecipazione è la chiave per il futuro”

Stefania Proietti, presidente della Regione Umbria, ha raccontato il suo legame con le ACLI e la necessità di ricostruire un rapporto di fiducia tra politica e cittadini. “Vent’anni fa ho tenuto il mio primo discorso pubblico alle Acli dell’Umbria. Ho imparato a fare politica mettendo al centro le persone. Oggi, più che mai, dobbiamo lavorare per coinvolgere i giovani e riportare tutti alla partecipazione attiva.”

Un Congresso che unisce

Il Congresso Nazionale delle ACLI si conferma uno spazio di dialogo e confronto, capace di mettere al centro temi essenziali come pace, giustizia sociale e democrazia. Le diverse prospettive emerse arricchiscono un dibattito che mira non solo a comprendere le sfide del presente, ma anche a costruire insieme soluzioni concrete per il futuro. Un futuro in cui solidarietà e partecipazione tornino a essere le basi su cui costruire una società più giusta e inclusiva.