Si è tenuta questa mattina, presso la sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, la conferenza stampa di presentazione della decima edizione del Festival Sabir, che si svolgerà a Roma dal 10 al 13 ottobre, presso la Città dell’Altra Economia, all’interno del Campo Boario dell’ex-Mattatoio, in Largo Dino Frisullo.
Antonio Russo, vicepresidente delle Acli, ha sottolineato il contesto in cui si colloca il Festival: «A dieci anni dall’inizio del Festival Sabir, assistiamo a un fallimento delle politiche migratorie. La tragedia di Lampedusa non è stata un monito sufficiente, come dimostrano altre morti tragiche, tra cui quella di Cutro e del piccolo Alan. Il quadro normativo è addirittura peggiorato, con l’esternalizzazione delle frontiere fino all’Albania. Dove la politica arretra, è la società civile che raddoppia i propri sforzi. Con il decimo anniversario del Festival Sabir, vogliamo sollecitare un cambio di prospettiva sulle migrazioni, riconoscendo gli immigrati come una risorsa e riaffermando il ruolo del Mediterraneo come culla e incontro di civiltà, fondamentale per il futuro dell’Europa e oltre».
Nato nel 2014, ad un anno dalla strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013, il Festival Sabir è promosso da Arci, Caritas Italiana, ACLI e CGIL, in collaborazione con numerose associazioni tra cui Asgi, Carta di Roma, Ucca, Arcs, A Buon Diritto, Unire, Altreconomia, e con il patrocinio del Comune di Roma, Università di Roma Tre, Rai per la Sostenibilità Esg, e la media partnership di TGR Lazio, Rai Radio 3 e l’Agenzia Dire.
Durante la conferenza, i promotori hanno sottolineato l’importanza di questa edizione: «Il Festival Sabir approda a Roma con l’obiettivo di rilanciare il dialogo tra le forze sociali dei Paesi del Mediterraneo, rafforzando i legami tra chi vive sulla sponda nord e chi vive a sud e ad est. Un dialogo da contrapporre alla politica dei muri e del neo-colonialismo perseguita dai governi dell’Ue, che stanno abdicando ai principi della civiltà giuridica europea e ai diritti umani che hanno caratterizzato il dopoguerra nel nostro continente».
Il Festival Sabir 2024 offrirà un ricco programma di incontri, formazioni, seminari e convegni internazionali, con la partecipazione di oltre 60 reti associative e movimenti e centinaia di attivisti, provenienti da Paesi come Libano, Palestina, Tunisia e molte nazioni europee.
Non mancherà lo spazio dedicato agli eventi culturali, con mostre, installazioni, presentazioni di libri, cinema e musica, coordinati da Christian Raimo. Le serate saranno animate da concerti live, organizzati da “Roma Incontra il Mondo”, lo storico progetto di Arci Roma, nato nel 1994.
Tra le novità di quest’anno, Sabir Teens, un programma dedicato a ragazzi e ragazze tra i 15 e i 20 anni, pensato per rispondere alla crescente esigenza di educare alla salute mentale e al benessere psicosociale delle nuove generazioni.