Nel percorso che conduce all’80esimo anniversario delle Acli, la sede nazionale ha ospitato due eventi che intrecciano cultura e memoria. Il pomeriggio è iniziato con la presentazione della Biblioteca delle Acli, in concomitanza della Settimana Nazionale delle Biblioteche, un’occasione per valorizzare il prezioso tesoro dell’Associazione che racchiude quasi un secolo di storia. A seguire, un commosso ricordo di Maria Fortunato, prima vicepresidente donna delle Acli, pioniera dell’emancipazione femminile, la cui eredità continua a plasmare il cammino dell’Associazione. Due momenti che, insieme, hanno celebrato l’essenza delle Acli: la custodia della memoria e l’impegno sociale per il futuro.
Erica Mastrociani, responsabile nazionale dell’Area Cultura delle Acli, ha aperto l’evento: “La parola bellezza non la associamo alla dimensione sociale, ma c’è una intrinseca bellezza nell’occuparsi del bene comune e nel fare le cose insieme”. Mastrociani ha poi sottolineato l’importanza del patrimonio librario delle Acli, spiegando come la Settimana Nazionale delle Biblioteche sia un’occasione per valorizzare questo prezioso tesoro: “Non abbiamo solo degli scaffali con dei libri, lì ci sono le vite e le storie delle persone che hanno dato contributi fondamentali a noi e al nostro Paese”.
Simone Cittadini, Archivio Acli, ha raccontato la ricchezza del patrimonio bibliotecario dell’Associazione: “Quest’anno festeggiamo anche la nostra biblioteca: 15mila volumi dedicati a lavoro, famiglia, dottrina sociale, pace, fino ad arrivare alle tematiche più recenti come ambiente e globalizzazione. Dal punto di vista quantitativo è di medio-piccola dimensione, ma dal punto di vista qualitativo contiene opere fondamentali per la storia delle Acli e del nostro Paese. Sono opere che possiamo definire rare perché si possono trovare solo da noi. Le Acli hanno iniziato a pubblicare testi dagli anni ’40: abbiamo collane rivolte ai militanti e ai dirigenti delle Acli, quella dedicata ai lavoratori degli anni ’50 che forniva informazioni fondamentali sui loro diritti e dispense di economia domestica rivolta alle colf. Infine, voglio ricordare la Collana Ricerche delle Acli, dedicata alle comunità periferiche, all’inserimento dei detenuti nella società e alla famiglia. Sono tutte tematiche di attualità che stanno a cuore a noi delle Acli”.
Il secondo evento della giornata ha celebrato la memoria di Maria Fortunato, prima vicepresidente donna delle Acli. Simonetta De Fazi, Ufficio Studi delle Acli, ha descritto il ruolo di Fortunato all’interno dell’Associazione: “Attraverso la vita di Maria Fortunato si attraversa la storia del Paese. Lei si definiva ‘compagna di viaggio dei non troppo ubbidienti’, facendo riferimento a persone come Tina Anselmi e Giorgio La Pira. È stata la prima vicepresidente delle Acli, la prima ad introdurre le quote in assemblea, la prima responsabile del Coordinamento Donne. Fuori dalle Acli, lavorò alla creazione del primo consultorio nazionale. Era un’innovatrice e come tale si spese su tre fronti: movimento femminile, settore città e politica di autonomia delle Acli. Il suo ideale di vita fu quello di ‘contribuire ad avvicinare il mondo del lavoro alla comunità cristiana’”.
Emiliano Manfredonia, Presidente nazionale delle Acli: “Maria Fortunato è stata una persona forte che si è spesa per la nostra Associazione in un momento complicato. Ha svolto un ruolo non solo formale ma sostanziale, facendo anche un percorso spirituale nelle Acli. Aveva una grande fede: sapeva unire le ragioni della fede alla radicalità delle scelte di vita quotidiana. Il suo impegno ci insegna a coinvolgere la nostra vita spirituale in quello che facciamo, rendendo ogni nostro gesto un dono al Signore che ci dà la forza di portare avanti grandi progetti e il coraggio di superare le difficoltà”.
Chiara Volpato, responsabile nazionale del Coordinamento Donne: “Sono orgogliosa di aver avuto prima di me donne così importanti. Ringrazio l’Area Cultura per aver portato alla ribalta una figura come Maria Fortunato che è stata la nostra prima responsabile del Coordinamento Donne. Questo rappresenta un segno di emancipazione per la nostra Associazione che ha sempre valorizzato le donne”.
Maria Grazia Fasoli, docente della Pontificia Facoltà Teologica “Marianum” e già alla guida del Coordinamento Donne delle Acli: “Maria Fortunato è una madre simbolica della nostra associazione ed è stata davvero la prima donna vicepresidente ma la prima donna anche in altri ambiti. Le donne rappresentano, cioè fanno presente, una differenza e una parzialità e stimolano gli uomini a riconoscere la loro parzialità. Questa fratellanza inquieta tra uomini e donne e questa sorellanza inquieta tra donne sono estremamente congeniali alle Acli che sono inquiete per loro natura. È una inquietudine creativa che ci fa autentici come credenti, come cittadini di questo Paese”.
Franco Passuello, già presidente nazionale delle Acli, ha parlato del rapporto personale con Maria Fortunato: “Maria Fortunato è stata una delle più influenti dirigenti dell’Associazione perché era stimata, amata e si trovò a gestire il settore città nel momento delle grandi lotte per la casa. Era una consacrata e una donna di sinistra ed è stata anche emarginata per questo. Aveva un carisma dolce ma era anche capace di determinazione. Ci legava una amicizia fraterna”.
Silvia Sandri, ex presidente del Coordinamento Donne di Trento, ha concluso l’incontro con una riflessione sul contributo di Fortunato alle battaglie femminili: “Per Maria fare politica era costruzione del senso comune, assunzione di responsabilità e di rischio, capacità di ascolto e conoscenza delle ragioni degli altri. Aveva una particolare attenzione alle donne impegnate a lavoro e dentro casa. Già negli anni ’60 sollecitava l’introduzione dei congedi parentali. Persone come Maria vanno ricordate non solo per il loro impegno e umanità ma anche perché hanno saputo formare e dare la giusta carica alle altre donne per continuare a lavorare contro tutte discriminazione”.