Con la morte di Michele Giacomantonio scompare un grande protagonista della storia delle ACLI del periodo più difficile ed esaltante, dagli anni Sessanta ai Novanta del secolo scorso.
Nato a Lipari nel 1940, emigrò con tutta la sua famiglia a Pavia, dove maturò la sua formazione ecclesiale, culturale e sociale, che lo spinse ad impegnarsi nelle ACLI, all’epoca luogo di riferimento inevitabile per i giovani cattolici cresciuti alla luce delle speranze conciliari.
Divenuto rapidamente Presidente provinciale, si segnalò per la radicalità del suo approccio, che lo portò a schierare le ACLI pavesi nei settori più avanzati delle battaglie sociali di quegli anni e anche nella dialettica interna al Movimento aclista, divenendo uno dei dirigenti di punta della corrente di sinistra “Scelta di classe”. Furono anni fecondi, di contrapposizioni ma anche di ricerca del nuovo ruolo che le ACLI avrebbero potuto occupare nella società civile, nel mondo del lavoro e nella Chiesa, con una dialettica spesso aspra ma mai irrispettosa dei rapporti umani.
Al Congresso di Firenze del 1975, che segnò il ritorno alla gestione unitaria, Giacomantonio entrò a far parte della Presidenza nazionale con Marino Carboni e poi con Domenico Rosati, ricoprendo diversi incarichi, prima come responsabile per i problemi del lavoro e poi dell’Ufficio Studi, assumendo anche la direzione del settimanale aclista “Azione sociale”.
Con la presidenza di Giovanni Bianchi, suo fraterno amico, Giacomantonio divenne Vicepresidente, sempre avendo un’attenzione particolare alla questione della partecipazione e dell’azione sociale.
Tornato a vivere a Lipari, ne divenne Sindaco dal 1994 al 2001, agendo con grande determinazione per lo sviluppo non solo turistico di quel singolare Comune che comprende sei delle sette Isole Eolie.
Nel 2011 perse l’amata moglie Aida, soffrendone moltissimo, ma mantenne sempre viva l’attenzione ai problemi sociali ed ecclesiali, continuando a seguire l’attività del Movimento aclista al quale aveva dedicato gran parte della sua esistenza.
Le ACLI lo ricordano con gratitudine ed affetto, e si uniscono nel cordoglio e nella preghiera al fratello Domenico, Presidente delle Acli di Pavia, a tutti i familiari e agli amici.