La cultura è politica? Questa è la domanda che sottende alla polemica che è esplosa in questi giorni attorno ai fatti accaduti davanti al liceo Michelangelo di Firenze. Ma anche: chi decide cosa sia la cultura? Chi determina cosa sia una società giusta? A chi bisogna chiedere il consenso per esercitare il proprio impegno per la costruzione di una società più giusta?
Per quanto sia controversa la questione, come Acli siamo convinti che non può essere la politica a pretendere di prescrivere una filosofia della vita. Ci siamo già passati nella nostra storia e sappiamo quanto tutto questo sia stato pericoloso e brutale.
La lettera che la professoressa e dirigente scolastica Annalisa Savino ha ritenuto giusto scrivere sul pestaggio accaduto davanti il liceo fiorentino, mette in guardia i propri studenti su quanto sia rischioso qualsiasi atteggiamento violento e sull’indifferenza che spesso accompagna questi episodi. Parla di speranza, di futuro e di quanto sia necessario, per costruire una società più giusta, uscire dai propri recinti per aprirci agli altri, con le idee e con i comportamenti.
La risposta del Ministro Valditara purtroppo ci racconta di una politica che pretende di dire cosa pensare e in nome di quali principi vivere ed esercitare il proprio impegno, facendo prevalere il potere della forza su quello delle idee e dei valori antifascisti condivisi sui quali è nata la nostra Repubblica.