La Legge di Bilancio 2022 ha prorogato l’Ape Sociale solo per l’anno in corso ed allargato a nuove categorie di lavoratori che possono richiedere l’indennità. Non è scontato che la prestazione venga riconfermata anche per il 2023 pertanto gli interessati devono fare attenzione alla prossima scadenza che potrebbe essere l’ultima occasione per anticipare la pensione.
Cos’è l’Ape Sociale?
È un’indennità che permette di ritirarsi dal mondo del lavoro e che “accompagna” i richiedenti fino all’età prevista per la pensione di vecchiaia (67 anni). Può essere richiesta da tutte le categorie dei lavoratori dipendenti, di quelli autonomi (artigiani, commercianti e coltivatori diretti) e da coloro iscritti alla Gestione Separata.
Quali sono i requisiti per l’Ape Sociale?
Per poter richiedere l’indennità, sono stati fissati dei requisiti generali e altre condizioni più soggettive. Dal punto di vista anagrafico, l’APE Sociale è rivolta a coloro che abbiano almeno 63 anni di età.
Dal punto di vista assicurativo, i richiedenti devono poter far valere alternativamente:
- almeno 30 anni di contributi (disoccupati, invalidi civili con grado di invalidità maggiore al 74% e i cosidetti “caregivers” cioè chi si occupa di assistere un familiare “in situazione di gravità”)
- almeno 36 anni nel caso siano stati lavoratori addetti ad attività “gravose” (per alcune specifiche categorie di lavori “gravosi” previste dalla normativa, il requisito è fissato a 32 anni di contributi)
Per le donne che si trovino nelle situazioni di stato di disoccupazione o di occupazione in lavori “gravosi”, i suddetti requisiti contributivi sono ridotti di 12 mesi per ogni figlio, per un “bonus” massimo di due anni.
Nello specifico i requisiti più soggettivi richiesti, oltre a quello contributivo, sono i seguenti:
- Disoccupati che abbiano 1) cessato il rapporto di lavoro per licenziamento, dimissioni per giusta causa o per risoluzione consensuale e percepito integralmente l’indennità di disoccupazione NASPI 2) avuto un periodo di lavoro, nel triennio precedente alla data di cessazione, della durata di almeno 18 mesi
- Lavoratori che, al momento della richiesta e da almeno 6 mesi, assistono il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap “in situazione di gravità”, oppure un parente o un affine di secondo grado, quando tale soggetto abbia i genitori o il coniuge ultrasettantenni, anche essi invalidi.
- Lavoratori con riconoscimento di invalidità civile pari almeno al 74 %
- Lavoratori inseriti nelle categorie di attività “gravose”, possono richiedere l’indennità dell’APE Sociale se hanno svolto per sette anni, nell’ultimo decennio, o per sei anni negli ultimi sette, una delle attività previste specificatamente dalla normativa
L’ultima scadenza 2022
Attenzione all’ultima scadenza, dal 16 luglio al 30 novembre 2022, per presentare le domande di verifica delle condizioni soggettive che possono far riconoscere il diritto all’indennità APE ed avere la priorità (sulla base della data di presentazione della domanda di verifica) nell’erogazione della prestazione in base al fondo stanziato per il suo pagamento
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