Si aprirà giovedì 12 maggio a Matera la VIII edizione del Festival Sabir, evento diffuso e spazio di riflessione sulle culture mediterranee nei luoghi simbolo dell’Europa, che le ACLI hanno contribuito ad organizzare.
Il Festival, promosso da ARCI insieme a Caritas Italiana, ACLI e CGIL, con la collaborazione di ASGI e Carta di Roma, con il patrocinio di Rai Per il Sociale e la media partnership di Rai Radio 3 e dell’agenzia di stampa DIRE, e con il patrocinio della Regione Basilicata, della provincia di Potenza, della provincia e del Comune di Matera, sarà anche quest’anno un’occasione per affrontare le tematiche della solidarietà e dei diritti umani, per riflettere su alternative possibili e pratiche innovative offrendosi come spazio di riflessione, dialogo e testimonianza.
Associazioni, istituzioni pubbliche, reti e movimenti internazionali torneranno ad incontrarsi a Sabir per programmare le iniziative e le campagne da promuovere unitariamente, per determinare un’alternativa alla politica dei muri e alla cultura di morte, per impedire al Mediterraneo di diventare sempre più un cimitero a cielo aperto, una barriera contro la quale si infrangono i sogni e le speranze di centinaia di migliaia di persone.
La formula del Festival è la stessa che negli anni ha portato grande coinvolgimento e ha regalato momenti di scambio, di socialità internazionale e di approfondimento sulle tematiche che ruotano intorno all’idea del Mediterraneo come spazio di pace, di condivisione, sviluppo sostenibile, di diritti e giustizia sociale: incontri internazionali e formazioni che si alterneranno ad attività culturali, eventi musicali, teatrali, presentazione di libri e proiezioni cinematografiche.
La presenza di rappresentanti della società civile delle due rive del Mediterraneo e di reti internazionali arricchirà con diversi punti di vista il confronto e farà emergere proposte unitarie.
Particolare attenzione verrà dedicata alle crisi recenti in Ucraina e Afghanistan e a come l’UE, la comunità internazionale, il nostro Paese hanno reagito alla fuga delle persone nelle diverse situazioni di conflitto e di crisi.
Tra gli altri ricordiamo l’intervento di Luciana Castellina, presidente onoraria Arci, Susanna Camusso, ex segretaria generale della Cgil, Oscar Camps, fondatore della ONG Open Arms, e Marta Lempart, attivista polacca di Women Polish Strike.
Nelle serate del Festival Sabir spazio anche a musica, cinema e teatro con i concerti Appunti di viaggio, Zastava Orkestar, Krikka Reggae, Padri & Figli, le proiezioni dei film The man who sold his skin (L’uomo che vendette la sua pelle), di Kaouther Ben Hania, Flee, di Jonas Poher Rasmussen, e Open Armas – La legge del mare (Mediterráneo), di Marcel Barrena, e il monologo “Ci tolgono il lavoro” di Alessio Giannone, in arte Pinuccio.
Sabir è uno spazio della società civile non equidistante, ma schierata dalla parte delle vittime e contro tutti gli oppressori, uno spazio per ribadire, anche nell’affrontare i temi che la guerra in Ucraina e le altre crisi del nostro pianeta pongono, la centralità delle persone e dei loro diritti, a prescindere dalla nazionalità.
Anche l’edizione di quest’anno del Festival Sabir ci riporterà in presenza, nel rispetto delle normative anti-Covid, ma assicurerà anche la partecipazione online, per non penalizzare chi non potrà essere fisicamente presente, con la trasmissione dei principali eventi del Festival in streaming.