La pace e l’Europa che verrà

Cosa fa l’Europa per i giovani? Soprattutto cosa può fare un giovane per l’Europa e per costruire la pace? Le riflessioni dei Giovani delle Acli in un tour nelle città italiane ed europee

Fatta l’Europa, bisogna fare gli Europei. Questa frase di Carlo Azeglio Ciampi vuole indicare la grande sfida di questi tempi: compiuta l’Europa-istituzione occorre promuovere un processo di maggiore integrazione politica e spirituale dei popoli europei, tale per cui ciascuno possa dire “con fierezza e orgoglio: io sono Europeo”. La guerra che ci ha investito in queste settimane ha evidenziato che abbiamo tutti necessità di continuare a percorrere la strada indicata dai Padri del nostro continente e capire quanto spirito europeo sia già in noi: radici, storia, esperienze, fatiche, speranze, sfide comuni e orizzonti. La Pace si costruisce davvero se sappiamo coinvolgere le giovani generazioni, come la generazione Erasmus, da sempre orientata a vivere con i propri fratelli europei senza timore, senza pregiudizi, con l’unico desiderio di crescere insieme e sentirsi parte di un mondo molto più grande di qualsiasi Stato. Ciò è alla base del forte legame Europa e Giovani che costituisce un terreno fertile per la costruzione di una sempre più forte, unita, giusta, solidale, nuova Europa, che riesca a portare . È l’humus sul quale occorre investire, implementando le occasioni di conoscenza reciproca al fine di sentirsi sempre più parte di una Casa Comune.

Pertanto, come Giovani delle ACLI, nell’ambito delle nostre attività, abbiamo organizzato un percorso di oltre 30 tappe per far conoscere l’Europa e le tante opportunità per i Giovani offerte dall’UE. L’iniziativa è intitolata “L’Europa che verrà” e prevede due fasi di realizzazione:

La prima fase (Me&EU) si concentrerà principalmente sull’ascolto dei giovani e permetterà anche di raccontare la Conferenza sul Futuro dell’Europa. La creazione di momenti di discussione e confronto sul nostro futuro vuole essere il punto di partenza per la costruzione del domani; l’ascolto deve diventare il centro del nostro essere Unione.

La seconda parte del percorso (EU&Me), ha come obiettivo quello di lavorare sulla diffusione delle opportunità offerte dall’Unione Europea per sostenere lo sviluppo personale, sociale e professionale dei Giovani (Erasmus+, Corpo Europeo di Solidarietà, DiscoverEU, Eures, Tirocini Formativi etc.). Si concluderà con un Agorà, organizzata a fine novembre, a Bruxelles, nel cuore della nostra Europa, al fine di avvicinare le nuove generazioni alle istituzioni.

Partendo da Isernia, arriveremo a Bruxelles con un tour europeo di 34 tappe intercettando i sogni, le paure e le necessità dei giovani.

Il percorso si svolgerà in presenza e coinvolgerà, sui vari territori, i gruppi dei Giovani delle Acli e tutta la loro rete associativa locale con il contributo dei diversi “attori europei” che operano nei luoghi dove saranno previsti i vari incontri.

Ad ogni tappa verrà raccontata l’esperienza di Insieme-per.eu e l’importanza che tale comunità paneuropea ha nella promozione della partecipazione dei giovani europei alla democrazia.  Il percorso vede il supporto del Parlamento europeo – Ufficio in Italia; dell’Agenzia Nazionale Giovani, del Consiglio Nazionale dei Giovani e del Ministero delle Politiche Giovanili.

 

Come giovani, vogliamo creare e progettare un futuro di pace che sia di tutti, riconoscendo all’Europa il ruolo fondamentale che merita. Sta però a noi dover avere la capacità di guardare oltre le barriere che spesso dal mondo degli adulti ci vengono imposte, perché non possiamo più permetterci di essere solo italiani, francesi, spagnoli, tedeschi, ma dobbiamo considerarci e vivere nella quotidianità come Europei

Simone Romagnoli, Coordinatore nazionale Giovani delle ACLI

 

Articolo pubblicato su Famiglia Cristiana il 23 marzo 2022