D: Sono un lavoratore dipendente di un’azienda pubblica, ad aprile diventerò padre per la seconda volta. Quanti giorni mi spettano come congedo di paternità?
R: La Legge di Bilancio 2021 ha incrementato da 7 a 10 i giorni di congedo obbligatorio per il padre: i neo papà lavoratori dipendenti pertanto hanno l’obbligo, non la facoltà, di astenersi dal lavoro per 10 giorni in occasione della nascita di un figlio.
Queste giornate di astensione sono retribuite al 100% e vanno inderogabilmente godute entro i primi cinque mesi di vita del bambino.
Il padre lavoratore deve comunicare con almeno 15 giorni di preavviso al datore di lavoro in forma scritta le giornate in cui intende astenersi dal lavoro per il congedo obbligatorio. Sarà poi il datore a comunicare all’INPS le giornate di congedo fruite.
La retribuzione è piena e viene anticipata dal datore di lavoro in busta paga.
Oltre al congedo obbligatorio sono previsti anche altri strumenti di tutela della paternità, alcuni da fruire in modo autonomo, altri in alternativa o in modo complementare a quelli previsti per la madre: si tratta del congedo facoltativo di paternità, dei permessi per malattia del bambino, del congedo parentale, dei riposi giornalieri per allattamento.